IL CASO

Datagate, Obama mette le briglie all’Nsa

Stop alle intercettazioni senza autorizzazione: questa la novità che il presidente Usa annuncia per mettere fine al “caso”. Le informazioni raccolte non potranno essere più conservate in toto

Pubblicato il 17 Gen 2014

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“Sulla raccolta dei metadati serve un nuovo approccio. Per questo ordino una transizione che porrà fine al programma Section 215 di raccolta di metadati come esiste adesso e crea un meccanismo che preserva le capacità necessarie senza che il governo ne abbia la custodia. Per stabilire le intercettazioni serve il via libera della Corte o reali motivi di grande emergenza”.

Lo ha detto il presidente degli Sati Uniti, Barack Obama, durante il suo discorso al Dipartimento di Giustizia.

I contenuti del discorso erano già stati anticipati dal sito internet del New York Times, che citava come fonte un alto funzionario dell’amministrazione statunitense.

Il nocciolo dei provvedimenti annunciati da Obama consiste nella revisione delle regole sulla raccolta delle grandi quantità di dati sulle telefonate (ma non sul loro contenuto) di milioni di utenze dentro e fuori dagli Stati Uniti.

Il presidente, affermava la fonte del quotidiano Usa, dirà che sta ordinando una transizione che chiuderà il programma “telephone metadata” previsto nella Sezione 215 del Patriot Act così come è stato concepito finora (dando cioé al Governo la possibilità di costringere le aziende a fornire i dati per finalità di antiterrorismo), e attiverà invece controlli che assicurino comunque le informazioni di cui c’è bisogno per la sicurezza nazionale, ma senza che il Governo debba conservare queste grandi quantità di dati.

“Il presidente – afferma la fonte del Nyt – crede che il programma fornisca strumenti importanti per combattere il terrorismo, ma che dobbiamo preservare queste strumenti affrontando le preoccupazioni sulla privacy e le libertà civili emerse negli ultimi tempi”.

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