BIG DATA

Dati aziendali: 1,1 trilioni di dollari l’anno per gestirli

Secondo uno studio di Symantec le informazioni digitali rappresentano il 49% del valore delle imprese. Ma il 69% delle aziende ha subìto perdite: ancora troppo scarsa l’attenzione alla security

Pubblicato il 26 Giu 2012

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Il costo sostenuto dalle aziende di tutto il mondo per archiaviare, gestire e duplicare le informazioni è pari a 1,1 trilioni di dollari l’anno, ma la loro protezione non è ancora una priorità, tanto che il 69% delle imprese nell’ultimo anno ha subito una qualche forma di perdita di dati. E’ quanto emerge dalla prima State of Information Survey realizzata da Symantec, che ha così quantificato il costo globale dei dati digitali per le aziende, aggiungendo che le informazioni digitali rappresentano il 49% del valore totale di un’azienda. Dalle informazioni riservate sul cliente, alle proprietà intellettuali, alle transazioni finanziarie, le aziende sono in possesso di un’enorme quantità di informazioni che non solo permettono loro di essere competitive ed efficienti , ma anche di restare in attività.

Le informazioni stanno esplodendo e sono costose
Le aziende di ogni dimensione hanno a che fare con enormi quantità di dati. La dimensione totale delle informazioni archiviate oggi da tutte le aziende è di 2.2 zettabytes. Le piccole e medie imprese (Pmi) gestiscono in media 563 terabyte di dati, rispetto alla media delle aziende di fascia enterprise che ammonta a 100.000 terabyte. La ricerca rivela, inoltre, che le informazioni sono destinate a crescere del 67% nel prossimo anno per le grandi aziende e del 178% per le Pmi.

In media, le aziende di fascia enterprise spendono 38 milioni di dollari all’anno per le informazioni, mentre le Pmi ne spendono 332.000. Tuttavia, il costo annuo per dipendente delle Pmi è molto più elevato e ammonta a 3.670 dollari, rispetto ai 3.297 dollari delle aziende di fascia enterprise. Ad esempio, una tipica piccola impresa da 50 dipendenti spende 183.500 dollari nella gestione delle informazioni, mentre una tipica grande impresa con 2.500 dipendenti spenderebbe 8.2 milioni di dollari.

L’impatto della perdita delle informazioni sul business
Le conseguenze legate alla perdita di informazioni aziendali sono disastrose. “Ci troveremmo nella situazione di dover interrompere le operazioni per almeno un paio di anni prima di tornare in pista”, ha dichiarato un manager IT di una società di ingegneria di grandi dimensioni interpellato in merito alle eventuali conseguenze legate alla perdita di informazioni aziendali. Gli intervistati hanno evidenziato l’impatto della perdita di dati sul loro business, con risultati come la perdita di clienti (49%), danni al brand e alla reputazione (47%), calo del fatturato (41%), crescita delle spese (39%) e caduta del prezzo delle azioni (20%).

Le misure di protezione sono insufficienti
Considerata la posta in gioco, la protezione delle informazioni dovrebbe essere una priorità, ma le aziende in realtà fanno ancora fatica. Nel corso dell’ultimo anno, il 69% delle aziende ha vissuto una qualche forma di perdita delle informazioni per una serie di ragioni come errori umani, problemi di hardware, violazioni alla sicurezza o perdita e furto di dispositivi. Inoltre il 69% ha subito un’esposizione di informazioni confidenziali al di fuori dell’azienda, e il 31% ha riscontrato problemi di conformità legati alle informazioni. Un’altra sfida è rappresentata dal quantitativo di informazioni duplicate archiviate dalle aziende: in media il 42% dei dati è duplicato. Anche l’uso dello storage è basso con solo il 31% all’interno del firewall e il 18% al suo esterno.

Questi rischi e inefficienze messi assieme comportano un spesa aziendale superflua per l’archiviazione e la protezione delle informazioni. Un problema chiave indicato dal 30% delle aziende è l’esplosione delle informazioni – l’inarrestabile crescita delle informazioni che sono disorganizzate, difficili da consultare e spesso duplicate da qualche altra parte.

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