“Con una tendenza a livello mondiale alla riduzione delle copie dei giornali cartacei, la strada del digitale assumerà sempre maggiore importanza, ma oggi non compensa ne’ per diffusione ne’ per redditività la perdita dei giornali di carta. Una copia digitale non vale una copia di carta in termini di conto economico”: lo ha detto il presidente del Gruppo l’Espresso Carlo De Benedetti nel corso dell’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2012 , con un utile di 21,8 milioni.
“Occorre dedicare molte energie al business digitale – ha aggiunto nella stessa occasione l’amministratore delegato Monica Mondardini – ma è un’illusione pensare che questo sia sufficiente: resta essenziale cambiare profondamente la carta stampata, riducendone i costi”.
L’assemblea del gruppo L’Espresso ha dato il via libera al bilancio 2012, che si chiude con un utile pari a 21,8 milioni di euro, contro i 60,6 del 2011.
“’Nel 2012 – ha osservato Mondardini – il gruppo ha operato in un contesto particolare, con un calo generale degli investimenti pubblicitari del 14%, che si aggiunge alle flessioni degli anni precedenti”. Si tratta di “evoluzioni che hanno piegato il settore editoriale, con i primi otto gruppi” che hanno registrato performance negative.
“Solo in due casi (L’Espresso e Cairo, ndr) – ha precisato l’ad – il risultato è stato positivo: il nostro utile ha avuto un calo molto significativo, ma il risultato è particolarmente virtuoso alla luce dell’andamento settoriale”.
Quanto ai primi tre mesi del 2013, che vedono il gruppo ancora in utile per 2 milioni, Mondardini ha però avvertito che “purtroppo si sta protraendo l’andamento negativo della raccolta pubblicitaria”.
“Sono convinto – ha poi aggiunto il presidente Carlo De Benedetti – che nessun altro editore chiuderà il trimestre in utile. Questa azienda fa le cose giuste e le fa meglio”.
Pertanto, malgrado la grave crisi, si è detto “molto fiducioso”, perché “guardo i risultati che sono abissalmente diversi da quelli dei nostri concorrenti”.
Sul fronte dell’online, De Benedetti ha colto l’occasione per annunciare una novità: sul sito web di Repubblica saranno disponibili altri articoli del giornale con una forma di abbonamento “meter” già adottata da quotidiani Usa come il New York Times. “Non ci attendiamo – ha spiegato – grandi risultati oggi, ma è la premessa in direzione della non gratuità dell’informazione online. Come diceva mio padre – ha proseguito – ‘tutto quello che è gratis non vale niente’, noi ci siamo rifiutati di fare giornali gratuiti con cui altri gruppi hanno perso una barca di soldi”. Il sito web di Repubblica rimarrà free, dunque, “con articoli ‘nativi’ digitali – ha precisato l’ad Mondardini – ma saranno resi disponibili con un abbonamento anche articoli del giornale cartaceo”.