IL FOCUS/POLITICHE PER LA CRESCITA

De Simone: “Digitalizzare le procedure pubbliche”

Quali interventi prioritari, con effetti a breve termine, possono far partire la crescita? Quali iniziative di lungo termine possono consentire all’Italia di invertire la rotta della perdita di competitività? Lo abbiamo chiesto ai principali protagonisti del mondo dell’Ict. Ecco l’intervento dell’Ad di Cloud Italia

Pubblicato il 10 Ott 2012

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Il primo intervento per rilanciare la crescita è l’obbligo della digitalizzazione per tutte le procedure pubbliche, che oggi implicano costi operativi altissimi per la gestione “manuale” di gare, appalti e procedure. È un provvedimento a costo zero, perché i risparmi da esso derivanti possono servire come fonte di finanziamento immediata per costruire il nuovo motore digitale che ci renderà più produttivi. Oltre a ridurre i costi questo meccanismo rende trasparenti i processi, eliminando colli di bottiglia: provvedimento essenziale per rendere l’Italia più attrattiva anche per chi voglia fondare un business.

La procedura di vendita di Eutelia, che ci ha visti coinvolti, è durata due anni quando si sarebbe potuta risolvere in sei mesi. Indispensabili sono poi gli incentivi alle aziende tramite defiscalizzazione dell’investimento mirato all’ammodernamento dei processi digitali, dando priorità alla costruzione di siti e-commerce e collaborazione, infrastrutture a banda ultra larga e passaggio dall’acquisto di licenze software al modello Cloud. Entro il 2013 almeno il 70% di tutte le aziende con più di 10 dipendenti dovrebbe aver attivato i nuovi processi di innovazione digitale, che permetteranno loro di ridurre costi fissi e variabili e diventare più competitive.

Terzo suggerimento, ogni imprenditore/manager dovrebbe essere obbligato ad una certificazione professionale “digitale”, per sanare il gap culturale dei manager italiani su questi temi rispetto alla media dei Paesi più avanzati. Infine, siamo il Paese che meno si sta avvantaggiando della ricchezza che Internet porta all’economia, anche se fa ben sperare il “Decreto Sviluppo 2” con le agevolazioni per la diffusione della banda larga. Per cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie in termini di occupazione ed efficienza non basta però dotarsi di infrastrutture tecnologiche, è necessario risolvere l’incapacità di capire il potenziale di innovazione portato dalla rete non solo alle aziende dell’Ict, ma soprattutto alle altre, come le pmi dell’industria “tradizionale”.

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