IL PIANO

De Vincenti: “Banda larga priorità del governo, le telco hanno capito”

Il viceministro allo Sviluppo economico: “Siamo impegnati a realizzare gli obiettivi europei al 2020 in tempi rapidi”

Pubblicato il 04 Mar 2015

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Il governo punta sullo sviluppo della banda larga, che ritiene una priorità per lo sviluppo. E gli operatori ne hanno raggiunto la consapevolezza. E’ quanto ha sottolineato il viceministro per lo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, intervenuto al workshop annuale sulle utilities organizzato da Agici e Accenture, a Milano. “Fa bene al Paese che ci sia ormai una consapevolezza molto diffusa tra tutte le società che operano nel settore Tlc che la banda larga è il perno dello sviluppo futuro di questo settore”, ha affermato De Vincenti.

“E il governo come sapete – ha proseguito – è molto impegnato sulla realizzazione in tempi rapidi della banda larga, con degli obiettivi molto impegnativi al 2020. Tutti gli operatori – ha concluso il viceministro – hanno reagito comprendendo la priorità di questo processo”.

Per il Piano ultrabroadband il governo ha messo sul piatto risorse pubbliche per 6 miliardi (a cui si sommano i fondi collegati del Piano Juncker) con l’obiettivo di superare gli obiettivi indicati dall’Agenda digitale europea: si punta infatti ad arrivare al 2020 con l’85% della popolazione raggiunta da connessioni a 100 Mb (il piano europeo fissa la soglia del 50% della popolazione) e connessioni a 30 Mb per tutta la popolazione.

In dettaglio il piano prevede una suddivisione del territorio per lotti: 4 i cluster che saranno sottoposti a strumenti di agevolazione e partenariato pubblico privato”. Il tutto garantendo la neutralità tecnologica.

Ci sono inoltre agevolazioni tese ad abbassare le barriere di costo di implementazione, semplificando e riducendo gli oneri amministrativi; coordinamento nella gestione del sottosuolo attraverso l’istituzione di un Catasto del sotto e sopra suolo che garantisca il monitoraggio degli interventi e il miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti; adeguamento agli altri Paesi europei dei limiti in materia di elettromagnetismo; incentivi fiscali e credito a tassi agevolati nelle aree più redditizie per promuovere il “salto di qualità”; incentivi pubblici per investire nelle aree marginali; realizzazione diretta di infrastrutture pubbliche nelle aree a fallimento di mercato.

La soluzione individuata dalla Strategia è quella di un sistema articolato di nuove regole, che accompagni alla migrazione, progressiva e concordata, verso la nuova rete in fibra ottica. Una serie di misure ad hoc verranno inserite in un provvedimento specifico: il “servizio digitale universale”; un fondo di garanzia; voucher di accompagnamento alla migrazione verso la fibra ottica; convergenza di prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al prezzo dei collegamenti in rame.

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