Decolla anche in Italia il numero unico emergenze

L’Italia recepisce la direttiva dopo la condanna Ue. Il servizio parte dal 12 febbraio in 18 Province

Pubblicato il 09 Feb 2010

Il Numero Unico Europeo (Nue) per le emergenze, che metterà in
collegamento operatori telefonici, ministero degli Interni e forze
dell’ordine e di pubblica sicurezza, sta per diventare realtà
anche in Italia. Con un consistente ritardo, visto che la Ue aveva
aperto una procedura d’infrazione ai danni del nostro Paese per
poi condannarlo lo scorso 15 gennaio per il mancato recepimento di
una direttiva datata 2002.  Tuttavia, perché la rete funzioni a
pieno regime, bisogna attendere almeno fino a luglio 2011. La
tecnologia sarà implementata da venerdì 12 febbraio in 18
province, e riguarderà per ora carabinieri e polizia. Vigili del
fuoco e centralini sanitari devono attendere ancora un anno.

Il Nue aggiornerà la tecnologia di ricezione e smistamento delle
richieste di aiuto. Il nuovo sistema permette in quattro secondi di
identificare nome e indirizzo del richiedente aiuto, in caso di
chiamata da linea fissa, e la localizzazione geografica esatta in
caso di chiamata da cellulare.

Questa identificazione-lampo permetterà poi di attivare
direttamente la caserma dei carabinieri (o la questura, o il
commissariato) competente sul territorio. L’operatore di sala
potrà allertare contemporaneamente più interventi, diramando la
richiesta anche ai vigili del fuoco o al personale del 118. Il Nue
non cancellerà i diversi numeri d’emergenza, che rimarranno
uguali. Cambierà solo la tecnologia con cui i dati vengono
ricevuti e smistati.

Il Nue si basa su Vpn (Virtual private network, reti private
virtuali) create ad hoc: una per ogni operatore telefonico. Una Vpn
collegherà la rete dell’operatore al Ced Interforze, un sistema
informatico posto presso il ministero degli Interni, un’altra Vpn
invece consentirà l’interconnessione tra Ced, polizia di Stato,
carabinieri, vigili del fuoco e centri di risposta per
l’emergenza sanitaria. Ogni chiamata viene ingabbiata su un
canale sicuro e non intercettabile, fino a un centralino che la
riceve e la smista al centro competente sul territorio. Le
comunicazioni sulle Vpn sono sicure e affidabili: c’è una banda
minima garantita, per scongiurare il rischio di telefonate
disturbate, perse o poco comprensibili, mentre i protocolli Https e
IpSec garantiscono che le telefonate non possano essere
intercettate.

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