LE MISURE

Decreto Asset e caro voli, emendamento “stop-algoritmo” e più poteri all’Antitrust

“Vietato l’utilizzo di procedure automatizzate per la determinazione delle tariffe basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni”. Intanto l’Autorità apre il dossier Ryanair: presunto abuso di posizione dominante, danni a consumatori e agenzie di viaggio

Pubblicato il 20 Set 2023

Palazzo_Chigi_-_Roma_(2010)

Dal Governo arriva un emendamento al Decreto Asset che riguarda la norma contro il caro voli. L’emendamento punta a migliorare l’efficacia della norma e in particolare a rafforzare i poteri dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nell’emendamento si rafforzano i poteri dell’Autorità che può intervenire in maniera concreta rispetto a eventuali abusi legati all’aumento delle tariffe sulle rotte dove non è prevista continuità territoriale, in situazioni emergenziali o catastrofali e quando il prezzo medio dei biglietti supera il 200%.

“Ai fini dell’avvio del procedimento – si legge nell’emendamento-, l’Autorità può tener conto della circostanza che le condotte di cui al comma 1 sono: praticate su rotte nazionali di collegamento con le isole; durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale; conducono a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, nell’ultima settimana antecedente il volo, superiore alla tariffa media del volo di oltre il 200 percento”. Ma non solo. L’Antitrust può intervenire anche attraverso un’istruttoria sulla modalità di profilazione degli utenti attraverso gli algoritmi per determinare una tariffa.

No all’automatizzazione delle tariffe tramite algoritmi

Per le rotte – praticate su tratti nazionali di collegamento con le isole e durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale – “è vietato l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporta un pregiudizio al comportamento economico dell’utente“. Inoltre, con l’emendamento del Governo, si incrementa la trasparenza e la conoscibilità dei criteri utilizzati dagli aeroporti per la concessione di sussidi allo sviluppo di rotte, attribuendo nuovi poteri di monitoraggio all’Autorità di regolazione dei Trasporti.

“Più poteri davanti ai fenomeni speculatori”

“L’emendamento che il governo presenterà al dl Asset assegna finalmente maggiori poteri all’antitrust rispetto ai fenomeni speculatori che si sono verificati negli ultimi anni nel mercato dei biglietti aerei. Anche nei periodi di maggior richiesta i prezzi dei biglietti aerei resteranno accessibili, per non penalizzare chi vive nelle isole o chi, dinanzi a un evento eccezionale dichiarato da una pubblica autorità, non ha altro modo per rientrare alla propria abitazione o dai propri cari”. Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Raoul Russo, capogruppo FdI in Commissione per il contrasto dall’insularità.“Confermato un metodo da parte del governo, che passa dal confronto con tutti gli attori del settore – aggiunge -. Stop agli algoritmi che stabilivano i prezzi dei biglietti aerei profilando l’utente, o in base al dispositivo elettronico utilizzato per la prenotazione. Nuovi e ulteriori poteri all’Antitrust, che potrà ora intervenire con efficacia per contrastare le misure che ostacolano e distorcono il corretto funzionamento del mercato, pregiudicando gli interessi dei consumatori”.

Critica la posizione di Assoutenti: “Estendere i divieti”

Diversa invece la posizione di Assoutenti: “Bisogna superare i limiti che il decreto presenta, il quale come noto si applicherà solo i voli nazionali da e per le isole come Sardegna e Sicilia, tagliando fuori tutte quelle tratte utilizzate dagli italiani in occasione delle partenze per vacanze estive e festività, sia nazionali (ad esempio i viaggi da nord a sud Italia), sia estere (Grecia, Spagna, capitali europee, ecc.) – spiega il vicepresidente, Gabriele Melluso – Per combattere realmente le speculazioni che avvengono nel settore del trasporto aereo serve estendere le misure del decreto a tutti i biglietti, indipendentemente dalla destinazione, e vietare del tutto gli algoritmi che, in determinate occasioni, portano le tariffe alle stelle”.

Ryanair nel mirino dell’Antitrust

Intanto Ryanair finisce nel mirino dell’Antitrust: avviato un procedimento per possibile abuso di posizione dominante (SCARICA QUI IL DOCUMENTO). Secondo quanto ipotizzato nel provvedimento, avviato a seguito di varie segnalazioni ricevute a partire da maggio, Ryanair farebbe “leva sulla posizione dominante detenuta nei mercati in cui opera per estendere il proprio potere anche nell’offerta di altri servizi turistici (ad esempio hotel e noleggio auto) ai danni delle agenzie di viaggio – online e offline – e dei clienti che se ne avvalgono per comprare tali servizi”.

Limitazioni alla vendita di biglietti aerei

In particolare, l’Antitrust ipotizza che Ryanair da un lato ostacoli “l’acquisto – da parte delle agenzie – dei biglietti aerei direttamente dal proprio sito”, dall’altro consenta “l’acquisto degli stessi alle sole agenzie tradizionali tramite piattaforma Gds a condizioni che risulterebbero di gran lunga peggiorative in termini di prezzo, di ampiezza dell’offerta e di gestione post vendita del biglietto”.
“La condotta di Ryanair, volta a limitare alle agenzie di viaggio la vendita dei biglietti aerei, che in genere sono il primo acquisto effettuato nell’organizzazione di una vacanza e che rappresentano il “punto di accesso” per la vendita di ulteriori servizi, avrebbe effetti non solo sulle agenzie ma anche sui consumatori finali – scrive l’Authority -: si determinerebbero infatti condizioni peggiorative sotto il profilo quantitativo e qualitativo e ingiustificate difficoltà nella gestione della prenotazione”.

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