IL CASO

Decreto Comunicazioni, si lavora al testo finale: “Importanti modifiche”

“Il documento ancora al vaglio del Mef, bozza pubblicata oggi sul Sole 24Ore è vecchia”, dice a CorCom una fonte di Palazzo Chigi. “Presto saranno svelate le novità”

Pubblicato il 20 Mag 2015

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“Importanti modifiche nel testo finale. Quella pubblicata sulla stampa è una bozza vecchia. Presto sveleremo le novità e saranno molto diverse”. È quanto dice a CorCom una fonte di Palazzo Chigi in merito alle anticipazioni pubblicate oggi dal Sole 24Ore relative al Decreto Comunicazioni. “Il documento è ancora al vaglio del Mef e la versione pubblicata dal quotidiano è decisamente datata: sono state apportate importanti modifiche”, dice ancora la fonte al nostro giornale.

Secondo quanto si apprende nella versione finale sarebbe stata modificata la parte relativa alle norme sulla banda ultralarga, alias il “cuore” del provvedimento. Secondo Il Sole 24Ore nel Decreto sarebbe previsto l’obbligo, a carico delle aziende detentrici di network di servizi – da Enel a Fs, da Eni a Anas – di “aprire” i cavi per la posa delle nuove reti in fibra ottica. Una misura abbastanza “anomala”, in primis perché prevederebbe obblighi a carico di aziende private il cui core business non è quello delle reti, ma anche perché si rischierebbe di posare la fibra a casaccio, senza un piano preciso di azione, magari con sovrapposizioni inutili di infrastrutture e quindi spreco di risorse.

Si lavora invece alla realizzazione del “Catasto”, un’“opera” considerata fondamentale per mappare con precisione il territorio dei network e quindi per ottimizzare l’erogazione dei fondi al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni di infrastrutture.

Al vaglio la questione dei voucher, annunciata fra l’altro nei giorni scorsi dal presidente di Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini: “Il Governo punta ad una serie di incentivi dal lato della domanda pubblica, ad incentivi alla domanda privata, con i voucher per le famiglie per facilitare l’accesso alle reti in fibra ottica e ad una serie di incentivi agli investimenti privati alle imprese che realizzano le infrastrutture. Il credito d’imposta è uno di questi incentivi”, ha detto Bassanini in occasione di un convegno a Roma.

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