VIA LIBERA DEL CDM

Decreto Concorrenza, all’Antitrust poteri sulle piattaforme digitali

Le misure riguardano i servizi di intermediazione online, motori di ricerca e social network. L’Autorità potrà indagare e sanzionare. Spinta agli smart meter: i dati dei contatori intelligenti dovranno essere messi a disposizione per confrontare i prezzi

Pubblicato il 21 Apr 2023

meloni

Spinta sui contatori intelligenti e poteri di indagine e sanzione all’Agcm per quanto riguarda le piattaforme digitali come Google e Facebook. Sono queste le novità introdotte dal Ddl Concorrenza (SCARICA QUI IL TESTO COMPLETO) approvato con procedura di urgenza dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Per la parte relativa al mercato digitale, il documento del governo Meloni menziona specificamente “servizi di intermediazione online, motori di ricerca, social network”.

Contatori intelligenti: i dati ai clienti

Il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 prevede la promozione dell’utilizzo dei cosiddetti “contatori intelligenti” ponendo anche obblighi in tal senso in capo alle imprese distributrici; i dati rilevati dai contatori di luce e gas potranno essere messi a disposizione, su richiesta dei clienti, a soggetti terzi per confrontare i prezzi.

Il dl attribuisce, inoltre, all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) il potere di fissare i prezzi del teleriscaldamento.

Agcm, più poteri sulle piattaforme internet

Sulle piattaforme digitali, il dl Concorrenza individua l’Agcm quale autorità nazionale competente in materia di mercati equi e contendibili nel settore digitale, in relazione ai servizi di piattaforma di base (per esempio, i servizi di intermediazione online, motori di ricerca, social network).

All’Autorità si attribuiscono, anche in tale ambito, i poteri di indagine previsti in materia di concorrenza e quelli sanzionatori.

Via libera al decreto Pnrr

Separatamente, la Camera ha dato il via libera definitivo al decreto Pnrr, con 171 voti a favore, 112 contrari (sostanzialmente tutta l’opposizione) e 14 astenuti. Il decreto legge (che già era stato approvato dal Senato) rivede la governance del piano, con una radicale revisione della cabina di regia accompagnata da un pacchetto di semplificazione e accelerazione degli investimenti e dal potenziamento delle politiche di raccordo con lo stesso Pnrr.
In particolare, vengono prorogati di 24 mesi i termini per certificati, attestati, permessi, concessioni e autorizzazione per la realizzazione delle reti a banda ultra larga fissa e mobile.
Come già indicato nel testo approvato dal Senato, il decreto prevede fino a 100 milioni per il 2023, in favore del Mimit, per consentire la rendicontazione del Grande progetto nazionale “banda ultra larga aree bianche”. La somma prevista sarà concessa dal Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, sui programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei per la programmazione 2014-2020.
Interventi mirati riguardano lo Spid, con risorse per 40 milioni ai gestori. 
Inoltre, mentre dall’Europa è arrivata l’ennesima procedura di infrazione sui pagamenti della Pa, il decreto dà una spinta ai pagamenti della Pa attraverso la finalizzazione di parte della retribuzione al risultato delle figure apicali. Infine, la Pa e i vertici apicali aprono le porte ai pensionati della pubblica amministrazione, che potranno ricoprire incarichi di vertice retribuiti presso enti e istituti, come è il caso del nuovo responsabile della Cybersicurezza, Bruno Frattasi.

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