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Dedagroup diventa Deda: via al rafforzamento oltreconfine, nuova operazione negli Usa



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Il gruppo intensifica gli investimenti per l’ulteriore sviluppo della controllata Deda Stealth focalizzata su fashion & luxury, e potenzia la propria presenza nel banking & finance completando l’acquisizione del 67% di Share One. Il presidente Podini: “Puntiamo a dare vita a un ecosistema capace di soddisfare le esigenze delle istituzioni finanziarie a livello nazionale e internazionale”

Pubblicato il 4 giu 2024




Dedagroup assume una nuova corporate identity e, da oggi, anche nell’ottica di indirizzare la crescita a livello internazionale, si chiama Deda. Con il nuovo brand il gruppo, che ha chiuso il 2023 con ricavi in aumento del 7,8% a 342 milioni di euro e un utile netto pari a 175 milioni, si appresta a scrivere un nuovo capitolo di sviluppo potenziando la propria crescita organica e per linee esterne e accelerando il proprio percorso di internazionalizzazione. “Una strategia”, si legge in una nota, “che vedrà un presidio sempre più forte nei settori di frontiera, concentrando risorse e investimenti in tutte le sei aree di competenza in cui il gruppo opera: Artificial Intelligence & Data, Banking & Finance, Cloud & Cybersecurity, Digital Business, Fashion, Public Services”.

Parole d’ordine: diversità, sinergia ed evoluzione

In particolare, Deda, specializzata nel campo del software e delle soluzioni as a service, si ripresenta al mercato con il nuovo claim “Stay dedicated” come sintesi dello spirito imprenditoriale diffuso che caratterizza il gruppo e che guida il lavoro quotidiano dei suoi oltre 3mila collaboratori. Il gruppo lavora al fianco di oltre 4000 imprese pubbliche e private per accelerare lo sviluppo economico e sociale facendo leva sulle peculiarità della propria offerta caratterizzata da “diversità” (data dalla specializzazione delle aziende del gruppo che garantisce per ogni segmento verticale interessato la migliore soluzione), “sinergia” (data dall’approccio collaborativo e trasversale di tutte le realtà del gruppo) ed “evoluzione” (data dalla capacità di disegnare sulla diversità e sinergia nuovi modelli e servizi per massimizzare l’impatto e i benefici della tecnologia e del digitale).

La strategia di internazionalizzazione: le operazioni negli Usa

La prossima fase di crescita che nasce sotto la nuova corporate identity, come detto, vede Deda puntare a un deciso rafforzamento oltre confine. Il gruppo, infatti, sta intensificando gli investimenti per l’ulteriore sviluppo internazionale della controllata Deda Stealth che, grazie alle competenze e alla piattaforma software proprietaria, accompagna nella crescita i più grandi brand del fashion e del luxury, sia in Italia che all’estero.

Deda potenzia inoltre la propria presenza nell’ambito del banking & finance e annuncia una nuova operazione in America. Il gruppo è già presente oltreoceano dal 2009 con Dedagroup Mexico e, a partire dal 2015, negli Usa al fianco delle credit union e community bank statunitensi che affianca con le proprie soluzioni. Ora Deda perfeziona l’acquisizione, avvenuta tramite la controllata Dedagroup North America, del 67% di Share One, software service provider con sede a Memphis. La società, con le proprie soluzioni bancarie core e digitali, ha un portfolio clienti composto da 75 credit union di dimensione medio/grande che gestiscono asset compresi tra i 10 milioni e i 2 miliardi di dollari.

Share One lavorerà al fianco di VisiFi, società statunitense controllata da Dedagroup North America e attiva nel medesimo segmento con moderne soluzioni bancarie connesse – dal sistema core, alle soluzioni di lending a quelle che abilitano il digital banking – pensate per creare esperienze digitali efficienti e fluide per i clienti finali. Share One e VisiFi danno così vita a un vero e proprio centro di eccellenza negli Usa per supportare le credit union e le community bank nell’evoluzione di servizi finanziari sempre più digitali, evoluti, responsabili e inclusivi. Una realtà con un giro di affari complessivo di oltre 27 milioni di dollari e che conta su 200 collaboratori.

Commentando l’acquisizione – la quattordicesima dal 2020 – e sulla strategia di crescita, il presidente esecutivo Marco Podini dichiara: “Oggi più di due milioni di americani accedono a servizi finanziari grazie alle nostre soluzioni. L’acquisizione di Share One risponde alla nostra volontà di dare vita a un ecosistema capace di soddisfare le esigenze delle istituzioni finanziarie, a livello nazionale e internazionale. Per portare valore a un territorio esteso e complesso come quello degli Stati Uniti e alle comunità che vi abitano, mettiamo a fattore comune la storica esperienza del gruppo maturata nel Banking & Finance, in particolare nel mondo del credito cooperativo in Italia e nel mercato delle credit union statunitensi, facendo leva sulla capacità di costruire sinergie trasversali estremamente interessanti proprio grazie al nostro ricco portfolio di soluzioni verticali”.

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