Michael Dell ha intenzione di investire tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari di fondi personali per assumere il controllo del 51% di Dell, la produttrice di computer da lui stesso fondata nel 1984. Lo riferiscono fonti dell’agenzia Bloomberg, ricordando che l’imprenditore possiede attualmente il 15,7% delle azioni, per un valore di circa 3,6 miliardi di dollari.
L’annuncio arriva pochi giorni dopo la notizia, diffusa dai media americani, del possibile buyout di Dell guidato da Microsoft e dal fondo di private equity Silver Lake: i due sarebbero pronti a finanziare l’uscita della company produttrice di pc da Wall Street (delisting).
Secondo l’agenzia giornalistica, aggiungendo alle azioni già possedute quelle che intende acquistare, Michael Dell finirebbe per mettere insieme più della metà degli 8-9 miliardi di dollari necessari al finanziamento dell’operazione di delisting, mentre il resto dell’acquisizione verrebbe finanziato dal debito e probabilmente da una parte dei circa 11 miliardi di dollari di cash che Dell ha dichiarato di possedere al 30 settembre 2012. Silver Lake e Microsoft sarebbero disposti a mettere sul piatto tra 1 e 2 miliardi di dollari ciascuno.
Per il momento l’azienda di Round Rock (Texas), il colosso fondato da Bill Gates e Silver Lake si sono rifiutati di commentare la notizia.
Attualmente Michael Dell, insieme a uno speciale comitato del consiglio di amministrazione aziendale e i suoi consulenti, starebbero finalizzando i dettagli dell’operazione ed esplorando tutte le possibili alternative, tra cui l’eventuale vendita delle azioni ad altri compratori.
Secondo gli analisti, accompagnando la sua company fuori dalla Borsa e conquistando oltre il 50% delle azioni, il Chief executive officer Michael Dell intende avere maggiore spazio di manovra: potrà così lavorare al riposizionamento dell’azienda, in un contesto in cui le vendite dei pc stanno crollando e il mondo dell’industria si sta spostando verso il mobile e il cloud computing, senza dover tenere conto delle fluttuazioni del mercato e dello scrutinio degli azionisti.