Dell mette da parte 100 milioni di dollari: tanto dovrebbe pesare
il patteggiamento con i regolatori americani della Sec, che da
tempo hanno aperto un’indagine per irregolarità nella
contabilizzazione dei risultati finanziari dell’azienda americana
dei computer. Dell ha abbassato gli earnings del primo trimestre
2010 di cinque centesimi per azione.
L’azienda texana ha reso noto infatti che prevede di chiudere
l’inchiesta della Securities and Exchange Commission americana
con un accordo e che il costo di tale patteggiamento farà scendere
i profitti del trimestre terminato il 30 aprile a 17 centesimi,
anziché 22 come precedentemente annunciato (anche se tale cifra
resta superiore di due centesimi a quella di un anno prima). Il
revenue è invariato.
L’inchiesta della Sec riguarda la contabilità e la reportistica
finanziaria di Dell. Negli scorsi anni, più volte l’azienda ha
ritardato la presentazione dei dati di bilancio e modificato i dati
dopo la prima comunicazione. La stessa Dell ha condotto
un’indagine interna, conclusa nel 2007, da cui è emerso che
alcuni dipendenti avevano ritoccato delle cifre per allinearle ai
target prefissati.
Separatamente, il presidente e Ceo Michael Dell ha avviato le
trattative per il patteggiamento con la Sec per un’altra
questione legale di cui non è stata rivelata la natura.
L’azienda ha solo fatto sapere che l’accordo non includerebbe
“alcun divieto per Michael Dell a continuare a rivestire la
carica di amministratore delegato di una società quotata”.
I guai legali si aggiungono alle difficoltà del produttore texano
sul mercato dei computer, dove morde sempre più aggressivamente la
concorrenza di Hewlett-Packard, riuscita più efficacemente a
differenziarsi nei servizi e nei prodotti consumer.