L'OPINIONE

Della Vedova (SC): “Restituire Imu? Meglio finanziare il broadband”

Il senatore invita il governo Letta a incentivare gli investimenti sulla banda larga piuttosto che restituire le somme versate dai cittadini per la tassa sulla prima casa

Pubblicato il 02 Mag 2013

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“No alla restituzione dell’Imu, sì ai cofinanziamenti per la banda larga”: lo ha detto oggi a Radio Radicale il senatore di Scelta Civica, Benedetto Della Vedova, a proposito della tassa sulla casa che l’attuale esecutivo avrebbe intenzione di sospendere.

Della Vedova ha premesso che “Enrico Letta è e continuerà ad essere un eccellente presidente del Consiglio per visione complessiva ed incisività, non da ultimo anche perché Monti gli ha consegnato un’Italia nuovamente credibile in Europa perché sulla via del risanamento”. Ma ha precisato: “Sull’Imu, però, assistiamo ad una discussione paradossale che rischia di portare a scelte negative per l`Italia. La restituzione dell’Imu 2012 – ha proseguito – è tanto popolare quanto sbagliata: esattamente come lo erano le pensioni baby degli anni della consociazione”.

Il senatore di Scelta Civica ha ricordato che Giorgia Meloni propone una emissione di titoli di stato decennali ad hoc per restituire l’Imu 2012. “Dico no grazie!” ha commentato. “Se davvero ci fosse spazio per emettere titoli straordinari di debito pubblico per 4 miliardi, sarebbe suicida farlo per finanziare trasferimenti correnti; se davvero si potesse emettere debito ad hoc, allora l`unico modo responsabile sarebbe per fare investimenti. Cioè, per capirci: no restituzione Imu, sì cofinanziamenti per banda larga”.

Già a gennaio scorso Della Vedova, all’epoca deputato di Futuro e Libertà, aveva presentato insieme al collega di partito Daniele Toto una mozione, poi discussa nell’aula di Montecitorio, con cui sollecitava il governo a favorire, anche attraverso forme di incentivo fiscale, lo sviluppo delle reti fisse e mobili di nuova generazione. Obiettivo: ampliare la copertura territoriale dei servizi d’accesso a banda larga, ridurre il divario digitale tra le diverse aree del Paese, soprattutto nei distretti industriali, e migliorare la competitività e la produttività del sistema economico nazionale.

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