Gli smartphone venduti nel 2013 raggiungeranno per la prima volta 1 miliardo in tutto il mondo. Lo sostiene Deloitte nelle anticipazioni di una ricerca che sarà pubblicata la prossima settimana.
Secondo la società di consulenza il numero potrebbe addirittura sfiorare i 2 miliardi se si estende la definizione di telefono smart anche ai feature phones, cioè i terminali dotati di schermo touch e in grado di eseguire app, non necessariamente basati su sistemi operativi Android, iOS, Windows Phone o BlackBerry. Sembrano invece destinati a scomparire del tutto i vecchi telefonini adibiti esclusivamente alle chiamate telefoniche e all’invio di sms.
Tra le ragioni del boom degli smartphone ci sono, secondo Deloitte, la maggiore efficienza delle reti mobili e l’offerta sempre più variegata per tipologie e prezzi. La società aggiunge una motivazione ancora più particolare: la cessione di smartphone a parenti ed amici allo scopo di disfarsene per acquistare un modello più aggiornato.
Dallo studio emerge anche che, nel corso dell’anno, un possessore di smartphone su cinque non sfrutterà appieno le potenzialità del proprio telefono “intelligente” e, in particolare, non si connetterà a Internet, limitandosi a fare chiamate, inviare messaggi o scattare fotografie. Tra i motivi del sotto-utilizzo del dispositivo la mancanza di competenze tecniche, il desiderio di evitare spese aggiuntive acquistando un piano che includa il traffico dati o anche l’assenza di connessioni wi-fi disponibili.
Gli analisti sostengono inoltre che il 16% dei possessori di smartphone non ha mai scaricato apps, ma ipotizzano che potrebbero usarle “se fossero già pre-caricate sul dispositivo”.
Oltre al successo dei telefoni smart, Deloitte sostiene che il 2013 sarà l’anno dell’Lte o 4G. Nel video di anticipazione dello studio, Paul Lee, capo della ricerca, tecnologia, media & communications di Deloitte, spiega che quest’anno sarà la svolta per la rete di telefonia mobile di quarta generazione: si prevedono 200 milioni di contratti telefonici basati su Lte, corrispondenti al 10% del fatturato globale degli operatori telco. “Questo significa – sottolinea Lee – che la maggioranza degli utenti di telefonia high-spender saranno già transitati all’Lte, potendo scegliere fra circa 300 device che supportano questo standard”.