L'OPERAZIONE

Depop nelle mani di Etsy per 1,6 miliardi di dollari: l’unicorno italiano batte tutti i record

L’app di social shopping ideata da Simon Beckerman e supportata dal 2011 da H-Farm genererà per l’incubatore un ritorno di 15,5 volte rispetto all’investimento iniziale di 792mila euro. Si tratta della startup tricolore con la maggiore valorizzazione di sempre alla exit

Pubblicato il 03 Giu 2021

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Depop è stata acquisita da Etsy, il marketplace americano quotato al Nasdaq, per 1,625 miliardi di dollari. La startup ideata da Simon Beckerman e nata in H-Farm nel 2011 diventa così il secondo unicorno nella storia italiana e primo in assoluto per valorizzazione alla exit. Nel 2020 l’app di social shopping ha registrato vendite lorde di merci (Gms) pari a circa 650 milioni di dollari, mentre i ricavi hanno raggiunto i 70 milioni di dollari, in aumento di oltre il 100% anno su anno.

L’operazione, grazie alla clausola di earn out prevista negli accordi di exit, genererà per H-Farm un incasso di circa ulteriori sei milioni di euro con un ritorno di 15,5 volte rispetto all’investimento iniziale (pari a 792 mila euro). La clausola di earn-out, si legge in una nota, prevede il pagamento di un ammontare, a favore di H-Farm, pari al 35% del corrispettivo incassato dagli attuali venditori per la cessione delle azioni da questi acquistate da H-Farm in occasione degli accordi di exit, al netto dei costi di transazione riferibili all’operazione con Etsy. L’incasso dell’earn-out è subordinato all’effettivo closing di Depop con Etsy il quale è previsto nel corso del terzo trimestre 2021 in conseguenza dell’avversarsi di condizioni sospensive, meccanismi di aggiustamento prezzo come da prassi, nonché al clearance delle Autorità Anti-Trust Statunitensi e Inglesi. Il pagamento dell’earn-out in favore di H-Farm dovrà avvenire entro 10 giorni lavorativi dall’effettivo closing con Etsy. Il puntuale ammontare del corrispettivo dell’earn-out, nonché il termine di effettivo pagamento a H-Farm, verranno comunicati non appena l’emittente avrà precise informazioni a riguardo.

La storia e l’evoluzione di Depop

Nel 2011 H-Farm ha deciso di aiutare lo sviluppo di Depop – che agli esordi si chiamava Garage – e sostenere l’idea del co-fondatore della rivista Pig e degli occhiali da sole RetroSuperFuture, Simon Beckerman. Originariamente nata come un social network in cui i lettori di Pig potevano acquistare articoli presenti nella rivista, Simon decide di reinventare l’app come un mercato globale in cui vedere, acquistare e prendere ispirazione, generando così un canale di connessione globale, nell’m-commerce, ma anche nella cultura, nel design e nelle comunità creative di tutto il mondo.

Per Depop la crescita è stata rapidissima: oggi conta oltre 400 dipendenti nella sede di Londra e negli uffici di Manchester, Los Angeles, New York e Sydney. È la “casa” di più di 30 milioni tra stilisti, designer, creativi, venditori di articoli vintage, collezionisti seriali di sneakers e molto altro. Secondo il Circular Fashion Report 2020 il mercato della moda circolare ha un valore potenziale di 5mila miliardi di dollari, il 63% in più dell’industria della moda tradizionale.

Con l’acquisizione di Etsy, Depop entra nell’olimpo degli “unicorni“, con una valutazione quasi doppia rispetto a quella che diede Facebook a Instagram (un miliardo di dollari) nel 2012. I numeri sono giustificati dai dati della piattaforma che oggi conta 30 milioni di utenti distribuiti in più di 150 paesi al mondo, dove ogni mezzo secondo viene caricato un prodotto e ogni tre secondi viene venduto un capo di moda. Nel 2020 Depop ha transato un miliardo di articoli, il tutto in un ambiente virtuale, senza negozi o magazzini fisici, ma semplicemente mettendo in contatto venditore e compratore, garantendo la loro affidabilità.

La strategia di crescita di H-Farm

L’operazione d’altra parte proietta H-Farm tra i più importanti acceleratori al mondo, con un risultato che non ha eguali in Europa. Fondata nel 2005 H-Farm è stata il primo venture incubator al mondo a focalizzarsi nel mondo seed: da allora ha investito oltre 28 milioni di euro nei suoi primi dieci anni di vita, supportando la nascita di oltre 120 startup digitali.

Con l’incasso del corrispettivo dell’earn-out H-Farm realizza e supererà le aspettative del Piano Industriale presentato appena lo scorso 25 agosto 2020 nel quale erano previsti per il quinquennio 2020-2024 incassi da exit da startup per 1 milione di Euro l’anno (5 milioni di euro complessivi).

Con questa operazione viene raggiunto e superato il traguardo con oltre 7 milioni di euro (6 milioni dall’operazione Depop a cui si aggiunge il milione già realizzato nel 2020, complessivamente circa +50% rispetto al risultato previsto).

La società è determinata a rimettere in gioco questo risultato. Gli introiti dell’operazione verranno utilizzati per sostenere il Piano Industriale e in particolare lo sviluppo edutech di tutta la business unit H-Farm Education, i cui percorsi scolastici coprono la fascia K-12 fino all’università e ai master e che hanno fatto propri gli elementi chiave del “Dna di H-Farm”, cioè innovazione, entrepreneurship, digitale, trasformazione e nuove tecnologie.

“Depop in dieci anni ha fatto qualcosa di straordinario, raggiungendo dei numeri che molti gruppi industriali raggiungono in due generazioni e questa cessione è solo l’inizio di un enorme creazione di valore”, commenta Riccardo Donadon, presidente e fondatore di H-Farm. “Il modello di business di puro acceleratore con l’esigenza di dimostrare al mercato le exit, associato alle difficoltà dovute al ritardo del Campus, ci ha imposto una prematura uscita da Depop. Il risultato raggiunto è comunque molto soddisfacente e lo è stato anche per tutti gli angels investor che hanno seguito i nostri suggerimenti ed investito con noi, e grazie a noi nel 2012 e negli anni successivi. Spero che questo successo possa spingere tanti altri a credere nei giovani e in piattaforme come la nostra che fanno di tutto per aiutarli. Nei prossimi anni il nostro sogno sarà ripetere questa storia con i nostri studenti, ogni giorno sento idee straordinarie: ora vogliamo fare in modo che il prossimo unicorn esca dalla nostra università, dalla nostra scuola o dai nostri corsi”.

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