Sono trascorsi poco più di sei mesi da quando, a novembre 2016, Accenture ha lanciato a Milano il proprio Liquid studio: un periodo sufficiente per tirare le prime somme e fare qualche bilancio. Il punto di partenza, sulla scia di quanto già realizzato in Usa nella Silicon Valley, in Francia a Parigi e a Nantes, a Kronberg in Germania e a Londra nel Regno Unito, è stato quello di creare una nuova rete di realtà che potessero collaborare da vicino con gli Accenture Labs, già radicati in tutto il mondo, dove sono i progetti di ricerca e sviluppo a guidare la nascita e l’implementazione di idee e prototipi.
Tutto questo nella cornice più ampia della “Accenture innovation architecture”, che ha l’obiettivo di creare la massima integrazione tra ricerche, acquisizioni, lab, studio, innovation center e delivery center, elementi chiave di Accenture per accompagnare e rendere più rapida e incisiva la trasformazione digitale delle aziende. Infine, per avere a disposizione tecnologie d’avanguardia e competenze digitali provenienti anche dalla start up community, nel Liquid Studio i clienti potranno contare anche sul vasto ecosistema di alleanze di Accenture.
“La mission del Liquid studio – afferma Gianluca Secondi, Managing Director_Accenture Technology Advanced Technology & Architecture Lead – è quella di trasformare con la massima rapidità in applicazioni e servizi concreti le idee delle aziende, perché soltanto così si può accelerare e far entrare a regime un percorso di innovazione. Il vantaggio di questa strategia è che si riduce sensibilmente il time to market, e di conseguenza si ottiene il massimo vantaggio competitivo”.
Ma quali sono le richieste più frequenti che le aziende hanno avanzato nel Liquid Studio milanese, che insieme al nuovo Acin (Accenture Customer innovation network) ha sede in piazza Gae Aulenti? Tra tutte ne spiccano due, entrambe valorizzate dal metodo di lavoro caratteristico dell’Open innovation: il Design thinking e il Fast prototyping. Due tasselli dello stesso mosaico che consentono di mettere a punto un’idea e di concretizzarla in pochi giorni fino a ottenerne un prototipo, per aiutare le aziende a muoversi in campi promettenti e a volte per loro inesplorati.
Nello specifico, il Design thinking stimola la creatività partendo da un gruppo di lavoro interfunzionale, che riunisce tutte le persone coinvolte nel processo di creazione del valore, con l’obiettivo di focalizzarsi sull’esperienza complessiva finale dei clienti. Il Fast Prototyping rappresenta il passo successivo dello stesso percorso, e permette di verificare rapidamente la fattibilità e il successo di queste nuove idee, “calandole” nel contesto di business dei singoli clienti.
“Il Liquid Studio propone un nuovo approccio rispetto a quello che le aziende hanno seguito finora verso le tecnologie e l’IT – prosegue Gianluca Secondi – E’ un cambio profondo e radicale in termini di metodologia, di cultura e di organizzazione dei gruppi di lavoro con il nuovo approccio che prevede una collaborazione stretta tra chi sviluppa e chi utilizza le applicazioni”.
E se da una parte sono già stati organizzati numerosi di workshop immersivi e realizzati diversi prototipi, e le richieste continuano a crescere, il Liquid studio guarda già al futuro, e si lancia sulle nuove tecnologie, a partire dalla blockchain, che si aggiunge alle offerte preesistenti di Liquid Architecture, Artificial Intelligence, DevOps, Journey to Cloud, Future Ready Application, Internet of Things e realtà aumentata, oltre che a soluzioni verticali offerte dai principali partner di Accenture.