Potrebbero saltare i fondi europei di finanziamento al decreto Destinazione Italia per la parte relativa al credito di imposta per la ricerca, gli incentivi alle Pmi digitali e il bonus per l’acquisto di libri. Come scrive Il Sole 24 Ore, per il provvedimento che ieri ha debuttato alla Camera, c’è un problema legato alla bozza di accordo di partenariato tra Ue e Italia sulla programmazione 214-2020 che riguarderebbe solo le regioni meno sviluppato (Sardegna, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) e non le altre.
Per questo il ministero per lo Sviluppo economico si muoverà per ottenere l’estensione anche alle altre regioni, anche perché l’alternativa – ovvero chiedere alle regioni del Nord di usare fondi proprio – appare assai poco percorribile.
In gioco ci sono pezzi importanti dell’innovazione del sistema paese. Il Destinazione Italia prevede che il credito di imposta per ricerca e sviluppo sia coperto con 600 milioni per il periodo 2014-2016 mentre per finanziare i voucher destinati alle Pmi che investono in Ict servono 100 milioni. Altri 50 milioni sono destinati al credito di imposta per l’acquisto di e-book.
La stessa bozza di accordo tra Ue e Italia lasca aperti spiragli, specificando che “ la definizione dei programmi operativi è ancora in corso”. Correre ai ripari è dunque possibile prima di formalizzare lo schema dei programmi alla Ue per avere l’ok definitivo e quindi la copertura certa dei programmi. Ma per fare tutto ciò potrebbe servire anche un anno dato che gli interventi necessitano di regolamenti attuativi.