La comunicazione digitale è uno straordinario strumento di trasparenza in grado di avvicinare i cittadini alla PA. Ecco perché investire su questo fronte rappresenta una leva di rilancio per il settore pubblico. Ne abbiamo parlato con Francesco Di Costanzo, presidente di PA social.
Di Costanzo, che ruolo per la comunicazione digitale nel processo di innovazione della PA?
Un ruolo fondamentale. La comunicazione e informazione digitale di qualità è necessaria per un rapporto sempre più semplice, trasparente, efficace, utile tra enti e aziende pubbliche e cittadini. Penso anche ai tanti servizi digitali già esistenti a livello nazionale e locale, con una comunicazione forte e vicina al cittadino, fatta non solo di informazioni ma anche di dialogo e interazione diretta, possiamo aumentarne l’utilizzo e l’incidenza. Il digitale è utile se ci semplifica la vita e la migliora. In questo percorso, che è prima di tutto culturale, il ruolo della comunicazione e informazione digitale è sempre più centrale.
Su che tipo di competenze bisogna investire?
Sul riconoscimento delle professionalità che oggi non esistono formalmente nella pubblica amministrazione e su una organizzazione diversa del lavoro, nei tempi, nei modi, negli strumenti, nei linguaggi. Penso ad un manager della comunicazione e informazione digitale che si integri con le figure già esistenti del giornalista e del comunicatore pubblico. Servono persone che abbiano le competenze, ma anche il “pensiero” digitale nella quotidianità del lavoro del nostro settore pubblico. Diamo il giusto ruolo a chi lo sta già facendo molto bene in tante realtà italiane e apriamo le porte della PA, del giornalismo, della comunicazione a chi ha queste competenze e può portare un grande valore aggiunto.
Già da tempo l’Associazione sta lavorando alla riforma della Legge 150 del 2000 sulla comunicazione pubblica. A che punto siamo arrivati?
PA Social sostiene da quando è nata la necessità di una “legge 151”, una riforma della 150 fortemente caratterizzata da una svolta digitale. Era già evidente anni fa questo bisogno, oggi credo non sfugga più a nessuno la centralità delle competenze digitali, l’importanza di riconoscere le professionalità, l’assoluta necessità di tempi, strumenti, organizzazione del lavoro diversi. L’emergenza ha portato tante difficoltà, dal punto di vista del digitale credo però che ci abbia fatto recuperare qualche anno di ritardo e messo davanti molto opportunità. Sarà decisivo saper sfruttare queste opportunità per costruire la nuova normalità. Il 2020 è anche l’anno, finalmente e grazie all’impegno della ministra Fabiana Dadone, dell’avvio del tavolo istituzionale di riforma della Legge 150 al Ministero per la Pubblica Amministrazione. Sono stati fatti molti passi avanti grazie al contributo di tutte le principali organizzazioni della PA, del giornalismo, della comunicazione, adesso è importante arrivare in fondo al percorso nel minor tempo possibile. Per questo abbiamo deciso di promuovere anche una petizione online su Change.org per una PA semplice, digitale, trasparente, a portata di cittadino. Credo serva una forte spinta da parte di tutto il mondo della comunicazione e informazione digitale, non c’è più tempo da perdere, il momento è adesso. La nuova legge è un tassello fondamentale per un percorso che è soprattutto un grande passaggio culturale per il settore pubblico e non solo.
Il 3 dicembre si è tenuta la cerimonia conclusiva dello Smartphone d’Oro, premio ideato e promosso da PA Social dedicato alla comunicazione e informazione pubblica digitale. Come è nata questa iniziativa?
È nata per dare un riconoscimento e una giusta visibilità all’ottimo lavoro di tanti professionisti, enti e aziende pubbliche in tutta Italia. Ha l’obiettivo di premiare le migliori esperienze, ma anche e soprattutto di rafforzarne e ampliarne il numero e la qualità così da offrire comunicazione, servizi, informazioni, dialogo e interazione sempre migliori ai cittadini. Lo Smartphone d’Oro è partito in pieno lockdown, ad aprile con l’apertura delle candidature, è stato un percorso lungo con vari step che hanno coinvolto la giuria scientifica, il voto popolare e dei soci dell’associazione, espressi attraverso la nostra App con tecnologia blockchain e i canali social di PA Social. La vittoria è andata all’Ospedale Niguarda a cui rinnovo i miei complimenti, così come ai vincitori dei premi tematici e speciali e a tutti i 63 candidati. Sono arrivate da tutto il Paese, da enti nazionali e locali, scuole, università, comuni, regioni, ministeri, città metropolitane, aziende sanitarie e ospedali, camere di commercio, aziende e strutture del trasporto, mobilità, edilizia residenziale, energia, acqua, ambiente, alimentare, centri per l’innovazione, le infrastrutture digitali e la formazione, enti dello spettacolo, parchi, strutture per la ricostruzione dei territori e uffici internazionali. Un segnale di grande vitalità e voglia di mettersi in campo. L’ho detto nel corso della diretta, il 3 dicembre ha vinto la comunicazione e informazione pubblica digitale italiana, un orgoglio, in emergenza e nella normalità. Il successo di questa prima edizione ci impegna tutti a fare ancora meglio per l’edizione 2021, spingendo sull’acceleratore dell’innovazione e della svolta digitale nel settore pubblico”.
Parlando proprio del futuro quali sono i progetti che l’associazione metterà in campo nei prossimi mesi?
Sono tanti. Prima di tutto confermeremo tutte le nostre attività nazionali e territoriali di formazione, divulgazione, ricerca, scambio di buone pratiche e ampliamento costante di una comunità e community nazionale. Partirà anche un nuovo progetto molto importante: l’Accademia nazionale per la comunicazione e informazione digitale, che presenteremo nei primi mesi del 2021.