Il Governo potrebbe considerare delle modifiche all’annunciata proposta di riforma della web tax che verrà introdotta dalla manovra 2025, e che prevede l’estensione alla tassazione del 3% a tutte le aziende che operano nel digitale, e non più soltanto a quelle che fatturano 750 milioni di euro a livello globale e che percepiscono un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiore 5,5 milioni in Italia. Dopo le proteste vibranti arrivate da più fronti, infatti, diversi esponenti dell’esecutivo Meloni e della maggioranza di governo hanno avanzato la possibilità che venga aggiustato il tiro per non penalizzare le Pmi che operano nel settore in Italia.
MANOVRA 2025
Dietrofront sulla web tax? Dopo le proteste spunta un piano B
La misura che estende l’imposta del 3% a tutte le imprese rischia di provocare un effetto boomerang sul mercato del digitale nazionale. Butti: “Serve qualche ragionamento in più”. E Gasparri annuncia un correttivo nel passaggio in Parlamento

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