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DIG.Eat, nuovi modelli per la digital transformation

Best practice e idee in grado di rilanciare il processo innovativo del sistema Italia al centro dell’edizione 2017 dell’evento firmato Anorc. Il presidente Andrea Lisi: “Fatte le norme ora è essenziale favorire una trasformazione, unitaria e reale, dei comportamenti”

Pubblicato il 27 Feb 2017

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“Il DIG.Eat, appuntamento nazionale sulla digitalizzazione a firma Anorc, giunge quest’anno alla sua decima edizione.

‘Benvenuto nel mondo reale’: questo è il claim principale utilizzato per caratterizzare il DIG.Eat 2017, preso in prestito alla scena cult della pellicola Matrix, e scelto per far riflettere su come ad oggi nessuno possa sottrarsi al processo di digitalizzazione che sta avvenendo nel mondo.

L’evento sarà l’occasione per un confronto concreto sulle tematiche più attuali del digitale, coinvolgendo illustri esperti del settore, professori universitari, Pubbliche Amministrazioni, aziende e professionisti che, oltre a dibattere su possibili criticità, presenteranno anche best practice e nuove idee per una corretta interpretazione del digitale”.

Così l’avv. Andrea Lisi, presidente di Anorc Professioni, presenta il DIG.Eat, appuntamento gratuito e aperto al pubblico che si terrà a Roma il prossimo 23 marzo presso il centro congressi Fontana di Trevi, dal titolo “Dig. Eat 2017 Benvenuto nel mondo reale!”.

“Pur discutendo da anni di agenda digitale e digitalizzazione continuiamo ad essere sommersi dalla carta.

Il dibattito sul digitale – spiega l’avv. Lisi – sembra essersi arenato sul piano tecnico/teorico senza trovare applicabilità nel mondo reale.

In una società in continuo mutamento sono necessari modelli di amministrazione nuovi. La legge 124 del 2015 (Legge Madia), dedicata alla riorganizzazione delle Pubbliche Amministrazioni e della dirigenza, l’entrata in vigore del nuovo CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale), e i nuovi Regolamenti comunitari (su identità digitali, firme elettroniche e protezione dei dati personali) impongono grandi temi di cambiamento.

Fatte le norme ora è però essenziale favorire una trasformazione, unitaria e reale, dei comportamenti. Un’informazione corretta e capillare in materia, la creazione e la formazione di competenze digitali, il ripensamento dei modelli organizzativi tramite digitalizzazione dei processi, un approccio consapevole da parte degli operatori del settore, la consapevolezza dei vantaggi concreti, economici e strutturali, che il cambiamento digitale può portare nella vita di tutti i giorni; questi sono gli elementi su cui è necessario investire per lo sviluppo di un processo evolutivo, quello digital, ormai comunque inarrestabile”.

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