“Nell’Europa degli anni ’50 il carbone e l’acciaio erano alla base della forza di un Paese, gli elementi che guidavano le economie di successo. Questi settori chiave dell’industria sono stati anche il simbolo della nascita di un obiettivo comune, e hanno segnato il primo passo verso l’integrazione europea. Pochi anni dopo, nel 1957, questa fu ulteriormente rafforzata dalla firma dei trattati di Roma. Ora ci muoviamo dalla comunità dell’acciaio e del carbone a una comunità digitale. Il digitale è oggi per l’Europa ciò che il carbone e l’acciaio erano all’inizio degli anni ’50”. Lo ha detto Andrus Ansip, vicepresidente della commissione europea e commissario al Digitale, aprendo a Roma i lavori del Digital day 2017, che coincide con le celebrazioni del sessantesimo anniversario della firma dei trattati di Roma. Un’occasione in cui i rappresentanti di tutti gli stati membri si sono dati appuntamento nella Capitale, al palazzo Doria Pamphilj, a pochi metri da dove i trattati di Roma furono firmati nel 1957, per discutere insieme delle principali opportunità di collaborazione per dare una spinta decisiva alla realizzazione del digital single market Ue.
A dare il saluto di benvenuto e introdurre gli ospiti all’evento organizzato a Palazzo Doria PAmphilj Beatrice Covassi, capo della rappresentanza in Italia della commissione Ue. “Il Digital Day – dice Covassi a CorCom – è importante perché dà l’avvio alle celebrazioni del sessantesimo anniversario dai trattati ti Roma guardando al futuro, non soltanto al passato. E soprattutto non discutendo delle cose, ma trovando degli accordi concreti su temi ben precisi quali l’high performing computing, la mobilità connessa e le auto a guida autonoma, l’industria 4.0 e il lavoro, gli skills”.
A prendere la parola per il governo Italiano è stato Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del “Consiglio dei ministri con delega agli affari europei. “A pochi metri da qui un gruppo di visionari 60 anni fa firmò i trattati di Roma – sottolinea Gozi – Ma nessuno allora immaginava questa evoluzione digitale. Dobbiamo prendere esempio da questo, e imparare a prepararci a un mondo e a una realtà che oggi non immaginiamo“.
“Il legame tra Europa e digitale è forte, perché entrambi possono moltiplicare le opportunità per i cittadini. Il digitale può farlo nei settori, ad esempio, del mercato del lavoro, della crescita economica, dell’informazione, della conoscenza. L’Europa, dal canto suo, moltiplica le opportunità eliminando barriere e confini nazionali. Il gverno italiano – conclude Gozi – sostiene fermamente l’impegno della Commissione Ue sul digitale: dobbiamo avanzare piu velcemente, come il nostro Paese si è impegnato a fare nel corso delgi ultimi due anni, attestandosi tra i fast mover in questo campo dopo essere partito dalle ultime posizioni. Con l’impegno di fare in modo che il digitale non diventi un mezzo di esclusione, ma di inclusione sociale: un elemento che deve essere ben chiaro in ogni agenda digitale”.
“Il digitale gioca una parte sempre più importante nell’ economia, nella società e nelle nostre vite quotidiane – prosegue Ansip – Quando nacque, la Comunità economica europea aveva l’ambizione di creare un mercato comune basato su quattro libertà: il libero movimento dei beni, delle persone, dei capitali e dei servizi. Questo mercato unico, il più grande al mondo, rappresenta le fondamenta dell’Unione europea, ma per rimanere importante nel ventunesimo secolo c’è bisogno che le libertà dell’attuale mercato unico europeo diventino digitali”.
Quattro i temi principali su cui sono improntati i lavori del Digital day, nato per dare una spinta alla collaborazione tra gli stati membri, per preparare al meglio i sistemi industriali e le società a trarre vantaggio dalla digital transformation. I ministry dei Paesi Ue firmeranno una dichiarazione d’intenti per fare dell’Europa un punto di riferimento globale nell’high performance computing (qui il testo del documento), e un’intesa per organizzare sperimentazioni comuni sulla guida connessa (qui la lettera d’intenti). Durante i lavori sarà lanciata una piattaforma europea che metta in collegamento tutte le iniziative nazionali per aiutare il settore industriale a digitalizzarsi e a innovarsi. Sarà inoltre presentato un progetto per testare nuove modalità che incoraggino stage e tirocini attraverso i confini nazionali, e si approfndirà il tema del cambiamento del lavoro e delle nuove opportunità per i giovani. Infine sarà presentato l’European interoperability framework, la piattaforma che consentirà alle puvbbliche amministrazioni degli stati membri di seguire linee guida e tecnologie comuni per lo sviluppo dei servizi ai cittadini, in modo da rendere i sistemi interoperabili e razionalizzare le spese.
“La nostra sfida oggi – prosegue Ansip – è di trasformare il mercato interno ‘fisico’ dell’Europa in un mercato digitale. Le celebrazioni di questa settimana sono un’ottima opportunità per riflettere sul futuro dell’Unione europea. Per me, per tutti gli europei, sarà digitale. Nel corso di più di 60 anni I leader europei hanno lavorato insieme per arrivare a godere dei benefici di mercati più grandi e meglio integrati. Erano sicuri che questi benefici avrebbero riguardato tutti. La stessa logica deve essere applicata al digitale, che è una realtà”.
“Negli anni ’50 i padri fondatori del progetto europeo avevano capito che insieme le quattro libertà fondamentali erano una formula vincente per la crescita economica. Lo sono ancora, e contribuiscono a rafforzare le società pacifiche e democratiche. Questo è il senso del progetto europeo, fin dal suo inizio: ci ha portato pace, democrazia, prosperità, occupazione e progresso sociale in un’economia di mercato. L’Europa ha bisogno di un digital single market forte, pienamente funzionante e basato sugli stessi principi. Il Digital day serve per darci la certezza che l’Europa abbraccerà il digitale – conclude Ansip – nelle scelte politiche e nelle leggi, nella nostra economia e nella nostra società, nelle vite di tutti gli europei”.