L’economia digitale rappresenterà più della metà del Pil globale entro la fine del 2023. E la crescita del 5G e l’evoluzione delle tecnologie di connettività aumenteranno i benefici economici globali di circa il 15%. È quanto emerge dallo studio “Driving development: The impact of Ict investments on the digital economy” (SCARICA QUI IL REPORT) realizzato da Huawei, in collaborazione con EI Studios e Gsma Intelligence e presentato in occasione del Mobile World Congress di Barcellona.
I nuovi trend dell’economia digitale
Lo studio – frutto di un’indagine condotta nel mese di dicembre 2022 che ha coinvolto 400 dirigenti d’azienda, 50 decisori e 50 investitori istituzionali – elabora le nuove tendenze dell’economia digitale globale nell’era post-pandemia e valuta quantitativamente e qualitativamente il rapporto tra gli investimenti in Ict e lo sviluppo dell’economia digitale globale.
La principale conclusione a cui si giunge è che che Ict e digitalizzazione sono destinati a guidare la quarta rivoluzione industriale, analogamente a come l’energia a vapore e la meccanizzazione hanno guidato la prima rivoluzione industriale tre secoli fa.
L’Ict “servizio pubblico”: non solo le telco devono investire
“Le telecomunicazioni hanno un ruolo centrale in quanto promotori dell’economia digitale. Sono state determinanti nel fornire le necessarie infrastrutture di connettività e finora hanno sostenuto l’onere degli investimenti in parte in in linea con il loro ruolo di servizi pubblici. Tuttavia, ciò non è sostenibile, dato il ritmo con cui cambiano i requisiti infrastrutturali e le risorse limitate di cui le telco dispongono. Se l’infrastruttura Ict è un “bene pubblico gli altri attori dell’ecosistema, come le altre imprese e il settore pubblico devono svolgere un ruolo maggiore nel finanziamento dello sviluppo delle infrastrutture”, si legge nel report. E ancora: “I responsabili politici e i governi svolgono un ruolo importante nel facilitare gli investimenti nelle infrastrutture Ict e nel favorire l’economia digitale. Per farlo efficacemente serve collaborazione dialogo con il settore privato per creare quadri normativi di supporto e incentivare l’innovazione, entrambi aspetti essenziali per dare impulso all’economia digitale del futuro”
Il Sud est asiatico motore di crescita
Entro il 2023 l’economia digitale rappresenterà più della metà del Pil globale e sarà l’area del Sud-est asiatico a registrare la crescita più rapida nei prossimi 10 anni, seguita dal Nord America e dall’Europa occidentale.
Il 5G e l’impatto sul Pil
Secondo dati della Gsma Intelligence prevedono che nel 2030 ci saranno 9,8 miliardi di connessioni mobili, di cui 5,3 miliardi saranno 5G. La percentuale di connessioni mobili 2G, 3G e 4G diminuirà e il 5G diventerà mainstream. Il 91% degli operatori dichiara che i servizi di connettività 5G sono ora la loro massima priorità. Lo studio ha inoltre rilevato che in passato, per un lungo periodo, un aumento del 10% nell’adozione della telefonia mobile ha incrementato il Pil in media dell’1%. I benefici economici sono aumentati di circa il 15% quando le connessioni sono passate da una tecnologia di rete mobile a una più avanzata, ad esempio da 2G a 3G e da 3G a 4G. Un chiaro indicatore di come l’evoluzione intergenerazionale delle reti dal 4G al 5G, e persino al 5.5G, contribuirà in modo determinante alla crescita del Pil. Il mix fra 5G e tecnologie quali intelligenza artificiale, apprendimento automatico, cloud e edge computing farà aumentare ulteriormente l’impatto economico. Il tutto a patto di forti investimenti nelle reti di nuova generazione altrimenti i vantaggi degli sviluppi tecnologici saranno limitati.