LO STUDIO

Digital economy: l’Italia ha fame di “agile-devops”, ma mancano le skill

Secondo il sondaggio realizzato da Freeform Dynamics per CA Technologies il 75% delle organizzazioni ritiene utili le metodologie se adottate congiuntamente. Fabio Raho: “Implementarle vuol dire essere più flessibili per rispondere alle opportunità di mercato”

Pubblicato il 11 Mag 2018

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Adottare insieme le metodologie Agile e DevOps può voler dire per un’organizzazione aumentare il proprio potenziale competitivo in modo molto più marcato che se venissero adottate separatamente. E’ quanto emerge, rispetto all’Italia, dallo studio realizzato per CA Technologies da Freeform Dynamics, che ha coinvolto a livello globale 1.279 responsabili IT e dirigenti aziendali, 466 dei quali in sei paesi europei.

Nonostante il 75% del campione intervistato in Italia si sia mostrato di questo avviso, dalla ricerca “How Agile and DevOps enable digital readiness and transformation” emerge però che molte aziende devono ancora fronteggiare varie sfide, principalmente legate alla cultura, alle competenze, agli investimenti nei programmi dedicati e all’allineamento della leadership, e di conseguenza rischiano di non cogliere i vantaggi economici offerti da queste metodologie”.

“L’implementazione di Agile e DevOps nell’intera organizzazione aziendale offre la flessibilità necessaria per accelerare e rispondere alle esigenze dei clienti, che si modificano costantemente, alle aspettative degli utenti, ai cambiamenti normativi e, soprattutto, alle opportunità di mercato – spiega Fabio Raho, senior account executive di CA Technologies – L’adozione delle metodologie Agile e DevOps deve però essere guidata dal business, integrata tra i vari team e iterativa, e deve sfruttare le analisi e i loop di feedback appropriati, per consentire miglioramenti rapidi e costanti, a ogni livello”.

Quanto al quadro europeo, le aziende più evolute nell’adozione dell’Agile, che lo studio definisce “Agility Master”, e che rappresentano il 14% del totale su scala continentale, ottengono notevoli vantaggi anche rispetto a quelle con un livello medio di adozione di queste tecnologie, con un tasso di crescita dei ricavi più alto del 57%, un tasso di crescita dei profitti più elevato del 43%, una probabilità del 2,6 superiore di aumentare le entrate di oltre il 20%, una probabilità del 2,4 più elevata che la cultura e le pratiche dell’azienda supportino la collaborazione tra i dipartimenti che si occupano di sviluppo, gestione operativa e sicurezza IT, una probabilità del 2,3 più alta che il team dedicato al software sia allineato agli obiettivi strategici dell’azienda, una probabilità del 2,2 superiore che l’azienda comprenda le esigenze dei clienti.

Tornando a focalizzare l’attenzione sull’Italia, i team di sviluppo delle aziende italiane stanno trasformando il loro approccio: l’81% secondo lo studio è impegnato nella piena adozione di metodologie Agile, il 68% nell’implementazione dei DevOps e il 78% nell’adozione della pratica di Continuous Delivery nello sviluppo. Circa il 96% delle aziende intervistate in Italia, inoltre, impiega largamente o in parte la metodologia Agile all’interno dei propri team di sviluppo.

Tra le sfide in comune alle aziende italiane, secondo i risultati della ricerca, emerge la consapevolezza diffusa che l’implementazione delle metodologie Agile e DevOps nel ciclo di vita del software non sia solo una questione di nuove competenze e modelli operativi. Per molti richiede anche un cambiamento significativo di mentalità e atteggiamento; l’attuazione di una trasformazione di questo tipo è una questione che riguarda sostanzialmente le risorse umane, anche a livello di top management.

Il gap di competenze digitali rimane un ostacolo di primo piano: circa l’82% delle organizzazioni italiane concorda nel ritenere difficile reperire personale con competenze DevOps; il 72% incontra difficoltà nell’individuare professionisti con skill in materia di Agile e il 67% trova a fatica risorse con esperienza di lavoro in team multidisciplinari.

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