La Commissione europea accelera sul digitale in vista della scadenza della legislatura. E accende i riflettori sul programma Digital Europe, smart city e cybersecurity.
Digital Europe, via alla consultazione
La Commissione ha avviato una consultazione pubblica di 12 settimane sul Programma Digital Europe per raccogliere informazioni sulle esigenze degli stakeholder: i feedback ricevuti contribuiranno a riflettere su possibili miglioramenti del pacchetto e guidare la progettazione di future iniziative. La consultazione si chiuderà il 20 settembre 2024. Si possono inviare commenti e feedback qui.
I feedback sulla Nis2
Bruxelles chiede riscontri anche sul progetto di atto di esecuzione della Nis2. La direttiva Nis2 riguarda enti di medie e grandi dimensioni attive nei settori essenziali per l’economia e la società: tra questi inclusi fornitori di servizi di comunicazione elettronica, servizi digitali, gestione delle acque reflue e dei rifiuti, produzione di prodotti critici, servizi postali e PA. Entro il 17 ottobre, la Commissione adotterà un atto di esecuzione che stabilisce i requisiti tecnici e metodologici delle misure di gestione dei rischi in materia di cybersicurezza. Gli stakeholder possono esprimere la propria opinione per 4 settimane, su questo sito.
Sprint alle smart city
Inoltre, la Commissione è al lavoro per istituire un nuovo Climate City Capital Hub per sostenere ulteriormente le città che partecipano alla missione dell’Ue Climate-Neutral and Smart Cities.
Grazie al nuovo hub, le città che hanno già ricevuto il Eu Cities Mission Label potranno:
- accedere alla consulenza finanziaria in cooperazione con i servizi di consulenza della Banca europea per gli investimenti (Bei);
- strutturare le loro esigenze finanziarie in modo da comprendere le varie modalità di finanziamento dei progetti;
- Presentare i progetti a una serie di fornitori di capitale, compresi i prestatori e gli investitori del settore pubblico e privato e e sostenere il processo di chiusura delle operazioni.
A integrazione dei servizi della Bei, il Climate City Capital Hub sarà creato con il sostegno sia della missione dell’UE sulle città intelligenti e a impatto climatico zero sia della missione dell’Ue sull’adattamento ai cambiamenti climatici. L’accento sarà posto in particolare sull’impegno con il capitale privato.
Per le città che hanno firmato la Carta della missione sull’adattamento ai cambiamenti climatici e che hanno ricevuto il marchio della missione dell’Ue per le città, i servizi riguarderanno sia progetti di mitigazione che di adattamento, adottando un approccio olistico per affrontare i cambiamenti climatici.
Il polo sarà gestito dalla piattaforma di attuazione della missione Città della Commissione, attualmente gestita dal progetto NetZeroCities.
Inoltre, la Bei ha stanziato una dotazione di prestiti di 2 miliardi destinata alle città con il marchio della missione per sostenere i piani di investimento in energia, edifici efficienti, sistemi di teleriscaldamento, energie rinnovabili, mobilità sostenibile, rinnovamento e rigenerazione urbana, infrastrutture idriche e sociali.
Ricerca e Innovazione
La Commissione ha pubblicato oggi l’edizione 2024 dello Science, Research and Innovation (R&I) Performance report. Negli ultimi vent’anni si è registrato un aumento degli investimenti dell’Ue in R&I, impegno che ha dato un contribuito importante alla competitività dell’Ue nel campo delle tecnologie verdi, in particolare, e ad alzare qualità complessiva della ricerca.
Secondo il report, l’Ue mantiene una una posizione di primo piano nei depositi globali di brevetti relativi alle energie rinnovabili (29 %) e all’efficienza energetica ed è superata dalla Cina solo in termini di produzione scientifica e rappresenta il 18 % della produzione scientifica mondiale. Nel 2021 l’Europa si è classificata al quinto posto in termini di intensità di R&I (2,3 %), collocandosi al di sotto degli Stati Uniti (3,5 %), del Giappone (3,3 %), della Corea del Sud (4,9 %) e della Cina (2,4 %), che ha superato il livello dell’Ue per l’intensità di R&I.
Rispetto a Cina e Usa, il Vecchio Continente meno specializzata nelle principali tecnologie che migliorano la produttività, in particolare nei settori dell’intelligenza artificiale, dell’Internet delle cose, delle tecnologie blockchain e dei computer quantistici. Infine il mercato dei capitali di rischio nell’Ue è limitato rispetto ad altre regioni del mondo, il che ostacola gli investimenti privati nelle imprese innovative.