Una Banca dati unica sulla sicurezza per il monitoraggio delle attività formative online: questa la proposta della Confederazione Cifa che accende i riflettori anche sulla necessità di standard minimi di qualità nonché dell’utilizzo di piattaforme adeguate.
Se da un lato Ministero del Lavoro, Anpal e Regioni hanno adottato linee guida che indicano i requisiti minimi strutturali e tecnologici che le piattaforme telematiche debbono possedere per assicurare certezza sulla formazione erogata, dall’altro le indicazioni sono adeguate a regolare una fase di emergenza “ma insufficienti a disciplinare compiutamente e a regime il digital learning in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro”, spiega la Confederazione. Un obiettivo che andrebbe raggiunto – secondo Cifa -attraverso la definizione, da parte delle amministrazioni coinvolte nel processo di finanziamento e monitoraggio della formazione in tema di sicurezza, di una compliance che dia vita a un sistema di accreditamento delle piattaforme che erogano la formazione a distanza e a una Banca dati sulla sicurezza per il monitoraggio delle attività formative.
“Il sistema di accreditamento raggiungerebbe parecchi obiettivi: porterebbe a un registro unico delle piattaforme telematiche attraverso cui erogare la formazione, consentirebbe alle aziende e alle agenzie formative di semplificare i tempi d’individuazione delle piattaforme, eviterebbe ragioni di contenzioso, garantirebbe certezza e immodificabilità dei dati ivi inseriti e costituirebbe la base di un sistema di monitoraggio dell’adempimento dell’obbligo formativo a beneficio dei lavoratori e delle aziende – spiega il presidente di Cifa, Andrea Cafà -. La costituzione di una Banca dati sulla sicurezza alimentata dalle piattaforme accreditate consentirebbe di acquisire in tempo reale i risultati di tutte le attività formative svolte sia in e-learning sia in aula fisica, rendendo possibile una gestione efficace dei controlli ispettivi e la definizione di serie politiche di prevenzione, nonché di analisi di contesto”. E, ancora: “Un sistema interamente digitalizzato di monitoraggio e controllo dell’assolvimento dell’obbligo formativo e l’introduzione di elevati standard di qualità della formazione erogata sono una strategia idonea a ridurre gli incidenti sul lavoro e a creare un modello di cultura della sicurezza ancora assente in molti contesti lavorativi”.