IL PROVVEDIMENTO

Digital Markets Act, 30 esperti nella task force Ue

La Commissione istituisce il gruppo di alto livello che fornirà consulenza per garantire una corretta applicazione del regolamento. In campo i rappresentanti delle authorities europee tra cui Berec, Garante dei dati personali e le Rete per la protezione dei consumatori

Pubblicato il 23 Mar 2023

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La Ue accende i riflettori sul Digital Markets Act, il regolamento sui mercati digitali entrato in vigore 1° novembre 2022 a cui gli Stati membri dovranno adeguarsi a partire dal 2 maggio prossimo. La Commissione ha adottato una decisione per istituire un gruppo ad alto livello sul Dma.

I componenti della task force

In linea con i requisiti del Dma, il gruppo sarà composto da 30 rappresentanti nominati dall’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec), dal Garante europeo della protezione dei dati (Edps) e dal Comitato europeo per la protezione dei dati, dalla Rete europea della concorrenza (Ecn), la rete di cooperazione per la protezione dei consumatori (rete Cpc) e il gruppo di regolamentazione europea dei regolatori dei media audiovisivi (Ega).

Le funzioni della task force

Il gruppo fornirà alla Commissione consulenza e competenze per garantire che Il Dma e altri regolamenti applicabili ai gatekeeper siano attuati in modo coerente. Può anche fornire supporto nella indagini di mercato su servizi e pratiche emergenti, per contribuire a garantire che le regole siano a prova di futuro. Avrà un mandato di due anni e si riunirà almeno una volta all’anno.

Digital Markets Act, cosa prevede

Il Dma  definisce nuove regole per le grandi piattaforme online (“gatekeeper”). Esse devono ora garantire che l’annullamento dell’iscrizione ai servizi di base della piattaforma sia altrettanto facile dell’iscrizione nonché garantire l’interoperabilità delle funzionalità di base dei servizi di messaggistica istantanea. Inoltre devono dare agli utenti commerciali l’accesso ai loro dati di marketing o di performance pubblicitaria sulla piattaforma e informare la Commissione europea delle loro acquisizioni e fusioni.

Non sarà più possibile per le aziende classificare i propri prodotti o servizi più in alto rispetto a quelli degli altri (auto-preferenziazione) e preinstallare determinate applicazioni o software, impedendo agli utenti di disinstallare facilmente tali applicazioni o software. Inoltre i software più importanti, come ad esempio i browser web, non potranno più essere installati di default su un sistema operativo.  Agli sviluppatori non sarà più impedito di utilizzare piattaforme di pagamento di terze parti per la vendita delle app. Stop, infine, al riutilizzo dei dati privati raccolti durante un servizio ai fini di un altro servizio.

Chi sono i gatekeeper

Il Dma considera gatekeeper le imprese da 7,5 miliardi di fatturato annuo, con 45 milioni di utenti mensili e una posizione di mercato stabile e duratura

I gatekeeper dovranno adottare la massima trasparenza su come gestisce i dati degli utenti, deve permettere loro di uscire dal servizio con la stessa facilità con cui sono entrati, permettere agli utenti di usare app e servizi di terze parti che possono scambiare dati con la piattaforma del gatekeeper e molto altro.

Le sanzioni

Se una grande piattaforma online viene identificata come gatekeeper, dovrà conformarsi alle regole della Dma entro sei mesi e se un gatekeeper viola le regole stabilite dal Dma, rischia una multa fino al 10% del suo fatturato mondiale totale. In caso di recidiva, può essere comminata una multa fino al 20% del suo fatturato mondiale. Se un gatekeeper non rispetta sistematicamente la Dma, ossia viola le regole almeno tre volte in otto anni, la Commissione europea può avviare un’indagine di mercato e, se necessario, imporre rimedi comportamentali o strutturali.

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