LA DECISIONE

Digital Markets Act, la Commissione Ue: “Apple gatekeeper per iPadOs”



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La casa di Cupertino avrà sei mesi di tempo per rendere i servizi del sistema operativo interoperabili e consentire l’accesso ai dati agli operatori commerciali. Vestager: “Equità e contendibilità saranno preservate anche su questa piattaforma oltre agli altri 22 servizi designati a settembre”

Pubblicato il 29 apr 2024



vestager

Apple è da considerarsi un gatekeeper anche per il sistema operativo su cui si basa il funzionamento degli iPad, iPadOs, che costituisce una porta d’ingresso che controlla l’accesso ai mercati digitali. L’azienda dovrà quindi adeguarsi alle prescrizioni del Digital Markets Act europeo. A stabilirlo è la Commissione Europea a conclusione dell’approfondimento sul tema appena conlcuso, che porta iPadOs ad aggiungersi agli altri 22 servizi già individuati come “gatekeeper” dall’Antitrust comunitario.

“Nonostante non raggiunga le soglie, iPadOS costituisce un importante ‘gateway’ su cui fanno affidamento molte aziende per raggiungere i propri clienti – spiega La commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager – La decisione di oggi garantirà che l’equità e la contendibilità siano preservate anche su questa piattaforma”.

Di una “prima indagine di mercato per la designazione qualitativa ai sensi delle norme Ue” perla il commissario al Mercato interno Thierry Breton, che sottolinea: “Continuiamo a monitorare gli sviluppi del mercato e non esiteremo ad aprire nuove indagini qualora altri servizi al di sotto delle soglie presentino caratteristiche tali da essere considerati ‘gateway’ importanti per gli utenti aziendali”.

Le prescrizioni per iPadOs

Ora Apple avrà sei mesi di tempo per rendere i propri servizi interoperabili per i terzi in situazioni specifiche, per consentire agli utenti commerciali di accedere ai dati che generano utilizzando la piattaforma, per fornire alle imprese che fanno pubblicità sulla piattaforma gli strumenti e le informazioni necessarie per consentire agli inserzionisti e agli editori di effettuare verifiche indipendenti dei messaggi pubblicitari ospitati dalla piattaforma. Apple dovrà inoltre consentire agli utenti commerciali di promuovere la loro offerta e concludere contratti con clienti al di fuori della piattaforma.

La decisione sui gatekeeper del 5 settembre

Le designazione dei “gatekeeper” era stata resa pubblica dalla Commissione Europea il 5 settembre, e nel caso di Apple riguardava il sistema operativo iOS, il browser Safari e l’ Apple Store. In quell’occasione era rimasta in sospeso la posizione del sistema operativo degli iPad, sul quale la Commissione aveva deciso di avviare un’indagine di mercato, per capire se potesse rientrare nella categoria dei gatekeepr nonostante fosse al di sotto delle soglie stabilite dalla nuova normativa europea.

Le valutazioni della Commissione europea

Secondo le valutazioni della Commissione Europea il numero degli utenti business di iPadOs ha superato di undici volte la soglia quantitativa prevista dal Digital Markets Act, mentre il numero degli utenti è risultato molto vicino allo “spartiacque fissato dall’Ue, con le principali previsioni che indicano un possibile superamento del limite in tempi brevi.

Secondo le conclusioni dell’Antitrust Ue Apple sfrutterebbe il proprio ecosistema per disincentivare gli utenti finali dall’utilizzare altri sistemi operativi per tablet, mentre gli utenti aziendali sarebbero vincolati a iPadOS a causa della sua base di utenti ampia e commercialmente attraente, come ad accade ad esempio nel settore dei giochi. Di conseguenza, secondo la Commissione, iPadOs “costituisce un importante passaggio attraverso il quale gli utenti aziendali possono raggiungere gli utenti finali”, e “Apple gode di una posizione radicata e duratura rispetto ad iPadOS”.

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