Digital Single Market protagonista oggi di un primo giro di tavolo tra Stati membri. Il Consiglio Competitività che si è tenuto nel pomeriggio a Bruxelles ha ospitato un confronto tra i ministri europei competenti per il mercato interno, l’industria e la ricerca circa priorità politiche in ambito digitale della nuova legislatura comunitaria. Il documento conclusivo adottato dal vertice mette nero su bianco un’ampia gamma di aree sui quali i paesi invitano la Commissione europea a proporre “iniziative concrete in termini temporali chiari”.
Input di cui l’esecutivo Ue non potrà non tenere conto nella elaborazione della strategia sul mercato unico digitale la cui presentazione è attesa per il 6 maggio prossimo. Il piano, secondo l’auspicio dei ministri, “dovrà conferire particolare attenzione a tutti quei fattori che impediscono ai consumatori di usufruire appieno dei beni e dei servizi digitali e alle aziende di operare e innovare attraverso le frontiere nazionali all’interno del mercato unico”.
“Non c’è più tempo da perdere se l’Europa vuole cavalcare la rivoluzione digitale e promuovere la competitività”, ha spiegato il Ministro per l’Economia lettone, Dana Reizniece-Ozola, a margine del meeting. “Oltre alla rimozione delle barriere per consumatori e imprese, è essenziale gettare le basi per un quadro chiaro che favorisca gli investimenti”, ha aggiunto Reizniece-Ozola che ha presieduto il vertice in qualità di rappresentante della presidenza di turno dell’Ue.
E proprio “la creazione di condizioni che aiutino le aziende europee del settore a crescere e assicurare investimenti” occupa il primo punto nella corposa lista di azioni enunciate nelle conclusioni. I ministri chiedono che il futuro piano sul Digital Single Market rafforzi “le tutele in rete per i consumatori”, dia slancio all’e-commerce aiutando in particolare le piccole e medie imprese, aggiorni le regole sul copyright ai tempi digitali “contribuendo alla crescita delle industrie creative ma nel pieno rispetto degli interessi dei titolari dei diritti e dei consumatori”, presenti misure per favorire l’imprenditoria digitale e la diffusione delle eskills.
Tutti punti che, secondo quanto filtra dalla Commissione europea, sarebbero effettivamente già all’esame dell’esecutivo Ue nella preparazione della strategia. Incluso il nodo controversissimo della regolazione delle piattaforme digitali su cui gli stati membri chiedono alla Commissione “di considerare ulteriori iniziative politiche”. Un invito vago che in verità nasconde un braccio di ferro andato in scena nei giorni scorsi tra paesi che favoriscono un intervento regolamentare deciso (Francia e Germania) e altri che nutrono scetticismo verso questa opzione (UK, Paesi Bassi).
Accento anche sull’open government: le conclusioni chiedono un’azione più decisa per modernizzare e rendere più interoperabili i sistemi nazionali di e-goverment. E poi ancora promozione di Big Data, Internet of Things, Cloud Compunting.
La strategia sul Digital Single Market, il cui format sarà quello di un Libro Bianco, dovrebbe dettare il ritmo della riforme in ambito digitale lungo tutto l’arco della nuova legislatura europea. Dopo la presentazione prevista per maggio, il Consiglio europeo sarà chiamato in giugno a formalizzare il proprio sostegno politico al piano. La Commissione Ue ha inserito la realizzazione del Mercato unico del digitale tra le priorità del proprio mandato. Ma tra i ranghi dei servizi comunitari c’è anche chi teme che la mole di misure allo studio sia troppo ampia rispetto alle reali possibilità di riuscita.