Bologna, Roma e Venezia sono le città italiane più digitalmente sostenibili. A dirlo il Disi City, l’indice sviluppato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” che misura la sostenibilità digitale delle 14 città metropolitane italiane
La classifica generale premia quelle città metropolitane nelle quali la consapevolezza dell’uso sostenibile delle tecnologie utilizzate, è maggiormente diffusa sul totale della popolazione: il podio lo conquistano appunto Bologna, Roma Capitale, Venezia.
Milano e Torino fuori da podio
Potrebbe stupire la bassa posizione in classifica di alcune città fortemente infrastrutturate, come Milano o Torino. In queste realtà urbane, le infrastrutture tecnologiche sono considerate come una “commodity” ed il loro ruolo come abilitatori di sostenibilità non è percepito dai cittadini. La sostenibilità, cioè non è un driver ma è un elemento secondario dell’ampia disponibilità di tecnologie e servizi presenti in questi contesti urbani dove le persone, pur magari facendo uso di tecnologie utili per la sostenibilità, lo fanno senza rendersi conto di questo rapporto funzionale.
Tra la popolazione digitale delle città metropolitane del sud, nel desiderio di infrastrutture e soluzioni digitali c’è grande richiesta di sistemi non solo disponibili, ma soprattutto sostenibili.
L’utilizzo dei fondi strutturali del Pnrr per la Transizione Digitale consentirebbe a tutti gli italiani di avere accesso agli stessi servizi e possibilità digitali e, grazie ai piani nazionali e locali di formazione, indirizzare le proprie scelte quotidiane verso le soluzioni più sostenibili a beneficio dell’ambiente, della società e dell’economia.
I dati di Roma Capitale
Guardando più da vicino i dati più significativi delle città metropolitane, ed in particolare ai dati della città metropolitana di Roma, emerge che i romani mettono al primo posto l’ambiente, al secondo posto il benessere delle persone e al terzo posto il modello economico di sviluppo.
Con una popolazione di circa 4.216.874 abitanti, Roma Capitale è risultata al secondo posto – dietro Bologna – fra le 14 città metropolitane più digitalmente sostenibili. I romani sono, in generale, molto più attenti alla digitalizzazione che non alla sostenibilità. I dati della ricerca fotografano una città in cui il 78% dei cittadini fa uso di infrastrutture e servizi digitali, ma solo il 53% di essi è fortemente sensibile ai temi della sostenibilità. Si rilevano inoltre differenze di genere significative: i cittadini più attenti ali temi della sostenibilità sono uomini, tra i 25 e i 44 anni con un titolo di studio elevato. Essi fanno largo uso delle infrastrutture e servizi digitali presenti sul territorio e non selezionano in maniera costante i tipi di servizi disponibili sulla base della sostenibilità ambientale, economica oppure sociale di questi ultimi.
Il premio tesi “Digital Sustainability Award”
Sostenibilità e digitalizzazione sono due dei più importanti driver di crescita economica e sociale dei prossimi anni, ma 3 giovani su 10 ancora non ritengono che la tecnologia possa aiutare nella lotta al cambiamento climatico. Guardando ai dati dell’Osservatorio sui giovani della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, emerge che i ragazzi sono molto più preoccupati per i conflitti in essere piuttosto che per l’emergenza climatica (percepita solo dal 27% dei ragazzi tra i 18 ed i 24 anni). I più giovani, quindi, preoccupati per emergenze che stanno avendo forti impatti sulla loro vita quotidiana, sono meno sensibili di quanto si pensi sui temi della sostenibilità e della trasformazione digitale per lo sviluppo sostenibile.
In questo scenario la Fondazione per la Sostenibilità Digitale lancia con il Gruppo Eht, il rogetto “Digital Sustainability Award a cui ha aderito anche la Sapienza Università di Roma.
“Ingaggiare e trattenere nel nostro Paese giovani di talento – spiega Emanuele Spampinato, Presidente del Gruppo Eht – è fondamentale per il futuro di un settore d’eccellenza italiano come quello legato all’innovazione, ma non solo. Con questo progetto che portiamo avanti come partner della Fondazione per la Sostenibilità Digitale il mondo dell’impresa dialoga con quello dell’Università su un tema come la relazione tra tecnologia e sostenibilità che sono e saranno nei prossimi anni le parole chiave di strategie e visioni d’impresa con le quali i ragazzi dovranno confrontarsi”.
Obiettivo del progetto è quello di promuovere negli studenti universitari la cultura della sostenibilità digitale, consistente nella capacità di guardare alla tecnologia digitale come leva di sviluppo sostenibile e nei criteri di sostenibilità come elementi di indirizzo per lo sviluppo tecnologico, sia per quanto riguarda l’aspetto ambientale che per quelli economico e sociale.
Il premio consiste in un riconoscimento economico di 2500,00 euro per le tesi prime classificate a livello nazionale nelle diverse categorie, oppure la possibilità di svolgere uno stage / un percorso di job shadowing presso EHT e le aziende partner della Fondazione.
Verranno premiate:
- Migliore tesi magistrale, dedicata alla migliore tesi magistrale pervenuta.
- Migliore tesi di dottorato, dedicata alla migliore tesi di dottorato pervenuta.
- Migliore tesi “Donne Ict”, dedicata alla migliore tesi magistrale o di dottorato in ambito Information & Communication Technology (corsi di laurea in ingegneria, informatica, scienze dell’informazione, data science, ecc) redatta da una donna.