Sì a un’imposta minima sulle imprese armonizzata su scala internazionale: il segretario al Tesoro americano Janet Yellen fa eco alla proposta lanciata la scorsa settimana dal presidente Joe Biden e rilancia la leadership degli Stati Uniti in un contesto di cooperazione internazionale (che la Yellen ha già avviato con l’Ue). Il primo intervento ufficiale del segretario al Tesoro Usa segna così un netto cambio di rotta rispetto all’approccio unilaterale dell’era Trump, perché “America first” non significhi più “America alone”, ha sottolineato Yellen.
La proposta avanzata da Biden nel presentare il suo “Recovery Plan” per l’America è di arrivare a un accordo in sede Ocse (che include circa 140 Paesi) per sviluppare una tassa minima sulle imprese valida su scala internazionale e tale da scoraggiare il trasferimento degli utili nei paradisi fiscali. Biden ha suggerito un’aliquota del 28%.
Yellen: sulle tasse serve un “level playing field”
Molte le sfide di cui il segretario al Tesoro Usa ha parlato nel suo intervento virtuale al Chicago Council on Global Affairs, dalla lotta alla pandemia all’uguaglianza di genere. Tutte sfide che porterà all’attenzione del G20, del Fmi e dell‘Ocse, che sta ragionando proprio sui temi fiscali e sulla digital tax. In cima all’agenda di Yellen e degli Stati Uniti ci sono le nuove problematiche legate alla digitalizzazione e, anche, alla regolamentazione fiscale per le aziende del mondo online, a partire dalle Big Tech.
“Insieme possiamo usare una corporate tax minima globale per assicurarci che l’economia globale prosperi su un terreno in cui le regole del gioco sono uguali per tutti a livello di tassazione delle multinazionali e così stimoli l’innovazione, la crescita e la ricchezza”, ha affermato Yellen.
“Sistemi fiscali stabili” per far crescere i Paesi
“Una delle conseguenze del mondo interconnesso è stata l’estremizzazione della concorrenza sulle aliquote fiscali per le imprese“, ha affermato Yellen. Ma la concorrenza include “far sì che i governi abbiano sistemi fiscali stabili che raccolgono entrate sufficienti per investire in beni pubblici essenziali e reagire alle crisi, e che tutti i cittadini partecipino in modo equo all’onere di finanziare la macchina pubblica. Le proposte annunciate dal Presidente Biden la scorsa settimana chiedono di agire in modo coraggioso nel nostro Paese, incluso un aumento dell’aliquota fiscale minima, e un rinnovato impegno internazionale, nella consapevolezza che è importante lavorare con gli altri Paesi per porre fine alla pressione della competizione sulle tasse e all’erosione della base imponibile per le imprese. Stiamo lavorando con i Paesi del G20″, ha proseguito Yellen, “per giungere a un accordo su una corporate tax minima globale che fermi questo meccanismo aggressivo. Insieme possiamo usare la tassa minima globale per garantire la prosperità delle economie su un level playing field nella tassazione delle multinazionali“.
Yellen per l’innovazione nella finanza digitale
Yellen ha evidenziato le altre sfide legate all’adattamento alla trasformazione digitale, che “ha portato grandi benefici ma anche contribuito a maggiori diseguaglianze”. Per questo gli Stati Uniti si impegneranno anche sui fronti del digital divide, della privacy, del cybercrime, del cyberspionaggio e dei cyberattacchi delle potenze straniere.
“Lavorerò con le autorità nazionali e con gli alleati internazionali per promuovere l’innovazione nella finanza digitale, a favore di transazioni commerciali e finanziarie meno costose, istantanee e affidabili”, ha affermato Yellen. “Al tempo stesso mi assicurerò che l’aggiornamento dei nostri quadri regolatori e legali tengano conto dei rischi e delle minacce inerenti all’utilizzo di queste nuove tecnologie”.