LA NOVITA’

Digital transformation, arriva in azienda il Chief robotics officer

Con la crescita dell’automazione si avverte la necessità di una figura dirigenziale capace di orientarsi e indirizzare le scelte aziendali in questo settore.

Pubblicato il 07 Feb 2019

robot-151118172245

Gli americani li chiamano “C-level”. Sono i dirigenti top in azienda, che riportano direttamente all’amministratore delegato (Ceo: Chief Executive officer) e la cui carica inizia sempre con una “C”: Chief Financial officer, Chief Information officer, Chief Operations officer. A seconda del settore industriale e dell’organizzazione aziendale, cambia il numero e si aggiungono – o non compaiono – alcuni tipi di “Chief officer”. Ma da oggi si aggiunge un acronimo in più a questa lista d’élite: è il Chief Robotics Officer, il responsabile della robotica d’azienda.

Il Cro emerge come la figura che si deve occupare di lanciare, implementare e gestire la robotica negli impianti e nelle fabbriche, ma anche di gestire le relazioni tra i robot e gli altri lavoratori “umani”.

Ovviamente, non tutti i settori sono uguali. E quindi, dalla logistica alla manifattura, dalla salute all’energy, passando per l’agricoltura, le responsabilità e il tipo di coinvolgimento di questa figura cambia in maniera anche sostanziale. Ma secondo la rivista Robotic Business Review, nel 2025 oltre il 65% delle aziende più grandi dei settori appena indicato avrà un suo Cro come parte della struttura aziendale che riporterà direttamente all’amministratore delegato e che sarà visibile anche dal Consiglio di amministrazione. 

Cro e Cio, Chief Information officer, l’evoluzione (e potenziamento) del ruolo del Cto (Chief Technology officer), lavoreranno in maniera ravvicinata. Ma la nuova figura si emanciperà perché non si tratterà più di una serie di competenze sparpagliate tra chi gestisce le operazioni, chi gestisce la parte informativa e tecnologica e chi gestisce gli impianti di produzione. Invece, tutte queste differenti aree convergeranno attorno ai sistemi di automazione robotica che hanno tutti simili bisogni e necessità ma che offrono anche opportunità che non possono essere più lasciate ai singoli decisori e che invece devono essere centralizzate attorno a una figura con le competenze adatte.

Non c’è niente di nuovo, in realtà. La rapida espansione di robot e sistemi automatizzati sul posto di lavoro ricorda la precedente espansione dei computer. Quella transizione comportava la necessità di controllare le richieste della rete, le connessioni Internet, la sicurezza e la gestione dei file digitali. Questa invece mette al centro i bisogni dei robot, cioè dei sistemi autonomi intelligenti capaci non solo di rilevare informazioni sull’ambiente circostante con dei sensori e di elaborarle in maniera autonoma, ma anche di effettuare operazioni tramite sistemi di attuazione anch’essi autonomi.

La società di ricerche Gartner ritiene che i Cro aiuteranno a separare il piano strategico relativo ai robot e all’automazione in generale dal pensiero operativo “da officina”, operando un cambiamento dal basso verso l’alto fino alla creazione di un nuovo e originale pensiero strategico “manageriale” top-down. 

«Le aziende che utilizzano ampiamente la robotica in tutta la produzione e la logistica – dice C. Dwight Klappich, vicepresidente alla ricerca di Gartner – dovrebbero cercare di creare una posizione Cro che unisca ingegneria, IT e capacità di gestione del capitale umano per sviluppare la struttura gestionale per supervisionare tutti gli aspetti del ciclo di vita robotico. I responsabili della supply chain avranno un ruolo chiave nel lavorare con i Cro per definire e implementare un approccio al ciclo di vita per la gestione di ambienti robotici su larga scala».

Una delle principali preoccupazioni che i Cro dovranno affrontare è quella di una forza lavoro sempre più preoccupata dall’ascesa delle macchine e dei robot in particolare. «Le aziende – Klappich – si affideranno sempre più a macchine e robot intelligenti che sostituiscono funzioni precedentemente svolte dagli esseri umani. Uno dei primi passi sarà riconoscere la necessità di nuove tecniche di gestione. Il successivo sarà sviluppare una struttura organizzativa che riconosce il diverso ruolo dei robot».

Ma quali saranno i ruoli dei Cro? A quali domande dovranno rispondere? Se lo sono chiesto gli organizzatori della conferenza “Cro Summit”. Quali competenze, quali percorso formativi e quali responsabilità avranno i Cro? Rispetto a quale tipo di pianificazione, progettazione e capacità di spesa verranno inseriti in azienda? E per quali tipologie e dimensioni di impresa? Il dibattito è aperto: per adesso la certezza è che i robot almeno un posto di lavoro stanno per crearlo: quello del Chief Robotics Officer.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati