Il paradigma della digital transformation è ormai stato accettato dalla gran parte delle aziende italiane. A dimostrarlo ci sono i dati dell’ultima ricerca realizzata da Aruba Enterprise, divisione di Aruba che sviluppa progetti e soluzioni IT personalizzate per le aziende e la Pubblica amministrazione, in collaborazione con Cionet, da cui emerge che il 61% del campione delle imprese italiane sia convinto che gli investimenti sul digitale cresceranno nei prossimi anni. Se poi soltanto il 2% degli intervistati è dell’opinione che le risorse da destinare a questo comparto siano destinate a scendere, rimane in ogni caso un 37% che nelle sue previsioni vede il livello degli investimenti in tecnologie, soluzioni e servizi digitali rimanere invariato rispetto a oggi.
Secondo il report nel 2020 si è registrata una forte accelerazione nel processo di Digital Transformation in ogni settore imprenditoriale nel nostro Paese, originato dall’emergenza Covid-19, ma il trend sta proseguendo anche oggi che la situazione sta avviandosi verso la normalità. La ricerca ha coinvolto oltre 230 aziende italiane, con un panel rappresentativo composto per il 95% da decision maker dell’area IT (Cio, Ict manager e Cto) e per il restante 5% da decision maker dell’area Innovazione.
Il principale effetto di questo processo di digitalizzazione, citato dal 61% del campione, è la valorizzazione e la crescita delle risorse umane, seguita dalla nascita di un’organizzazione meno strutturata, più dinamica e reattiva (49%) e dalla possibilità di bilanciare il lavoro in presenza con lo smart working (37%). Per quasi un terzo del campione, inoltre, la digitalizzazione comporta anche un’organizzazione meno gerarchica, con una minore presenza di “capi funzione” bilanciata da una crescita delle posizioni di responsabili di processo e progetto (31%).
L’area di business maggiormente impattata dalla Digital Transformation, secondo il 63% degli intervistati, è il reparto IT, seguito dal Marketing (46%), dalla Produzione (44%) e dal Customer Service (37%).
Volendo guardare però anche ai versanti più problematici del processo in atto, la ricerca evidenzia alche alcune resistenze che rallentano il processo di trasformazione digitale, dovuti per il 57% del campione a elementi culturali, per il 54% alla complessità dei processi organizzativi e per il 52% ai costi e tempi di implementazione delle soluzioni. Soltanto il 19% degli intervistati cita come impedimento la mancanza di competenze digitali interne all’azienda.
Il passaggio al digitale sta inoltre dando dei buoni risultati sul versante della semplificazione, grazie anche alla diffusione delle soluzioni trust. Secondo la ricerca quelle a maggiore aggiunto secondo le aziende italiane riguardano per il 63% del campione la gestione di processi autorizzativi e la firma, di identità digitale (59%) e di conservazione digitale 51%). Soluzioni utilizzate spesso o molto spesso dal 73% degli intervistati, abbastanza dal 16% e poco dall’11%.
“Quanto emerge dalla nostra survey rivela che il grado di digitalizzazione delle aziende italiane avrà un ruolo determinante per sostenere la competitività del nostro Paese nello scenario europeo e globale – afferma Vincenzo Maletta, head of Sales di Aruba Enterprise – Procedono in questa giusta direzione le misure previste dal Pnrr per gli investimenti in tecnologia, che saranno fondamentali per ripensare tutti i processi aziendali in chiave digitale. Segno che l’agenda politica sta percorrendo concretamente quella trasformazione tecnica e culturale che l’Italia si aspetta”.