LA RICERCA

Digital transformation, Pmi a metà del guado: spinta dal cloud

Quattro imprese su cinque riscontrano benefici dagli investimenti in innovazione, ma il potenziale ancora non è sfruttato appieno. Buone le performance di chi scommette sulla “nuvola”. La fotografia scattata dal rapporto Sap-Idc

Pubblicato il 16 Feb 2017

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Quattro Pmi su cinque riscontrano benefici tangibili nel momento in cui intraprendono un percorso di trasformazione digitale. È quanto emerge da uno studio globale sviluppato da Idc e promosso da Sap. Aumento delle vendite, diminuzione dei costi, maggiore facilità di accesso alle informazioni e miglioramento della customer experience e della produttività dei dipendenti sono i principali vantaggi emersi. Tuttavia, molte imprese devono ancora sfruttare appieno il potenziale della trasformazione digitale: meno del 7 per cento delle piccole e medie imprese è andato oltre un primo livello di integrazione, riuscendo ad utilizzare in tempo reale le informazioni per l’ottimizzazione dei processi e dei flussi di lavoro, generando così risultati concreti di business.

“Per le piccole e medie imprese che vogliono massimizzare la crescita e la redditività, la trasformazione digitale potrebbe rapidamente entrare a far parte dei costi di gestione del business – spiega detto Barry Padgett, president of the Smb team di Sap – Questo studio dimostra che le aziende più piccole si rivelano proattive e strategiche nel modo in cui investono nelle tecnologie digitali. Questi investimenti, molti dei quali hanno requisiti minimi in termini di impiego di capitale e di personale IT, offrono opportunità uniche per scalabilità ed efficienza, fornendo l’accesso a funzionalità che una volta non erano alla portata delle piccole imprese”.

L’indagine evidenzia che le Pmi stanno adottando un approccio “pratico e tattico” alla trasformazione digitale. Quasi il 44% sta investendo in tecnologia per sostenere e migliorare in modo immediato i processi aziendali.

Le organizzazioni con 500-999 dipendenti sono più inclini ad avere una visione a lungo termine. Quasi la metà (46,5%) ha dichiarato che la partecipazione attiva nella digital economy sarà essenziale per la sopravvivenza della propria azienda nei prossimi tre-cinque anni. Poco più di un terzo (38,2%) delle imprese con meno di 100 dipendenti è dello stesso avviso.

In questo quadro il passaggio al cloud ha reso più semplice il percorso di trasformazione digitale per le aziende più piccole: due su cinque affermano che il lancio della loro prima soluzione è stato più facile del previsto o non ha richiesto sforzi supplementari.

Buona la diffusione di software collaborativo, soluzioni di Crm e applicazioni e-commerce. Queste applicazioni spesso rappresentano i primi punti di ingresso in un processo di trasformazione digitale. Uno su tre degli intervistati ha confermato di preferire che queste applicazioni vengano erogate via cloud. Quasi tre quarti (73%) delle aziende che hanno adottato applicazioni digitali confermano che le loro aspettative rispetto agli investimenti tecnologici sono state raggiunte o superate.

“A livello globale le Pmi sono sempre più consapevoli dei vantaggi che derivano dalla digital transformation e continuano a implementare soluzioni tecnologiche avanzate – sottolinea Ray Boggs, Vice President, small and medium business research di Idc – Ma la sfida è realizzare una connessione tra le differenti aree tecnologiche per massimizzare l’impatto. Le imprese che adottano questo approccio tendono a crescere più velocemente e ad avere più successo in un ambiente competitivo in continua evoluzione”.

Sebbene rimangano ancora alcune esitazioni, più di un terzo degli intervistati (34%) ha dedicato budget, persone e risorse supplementari per la trasformazione digitale, mettendo la propria impresa nelle condizioni di crescere seguendo il ritmo dell’economia digitale.

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