Il Gruppo Sisal, attraverso il brand per i sistemi di pagamento SisalPay, si candida a diventare il motore dell’Italia digitale. E lo fa scommettendo sui pagamenti innovativi nonché facendo leva sulla capillarità dei suoi 40mila punti, distribuiti da Nord a Sud, da dove è possibile accedere a molteplici servizi digitali in modalità “intermediata”: un operatore effettua l’operazione in via telematica anche per coloro che hanno poca confidenza con l’online. Una modalità che, in un Paese come il nostro dove la metà delle famiglie non usa Internet, può davvero rappresentare la chiave di volta per accelerare la digital transformation. Delle strategie di SisalPay CorCom ne ha parlato con Francesco Maldari, responsabile Payments & Services del Gruppo Sisal.
SisalPay è a buon titolo diventata un player importante nella sfida digitale che il Paese vuole vincere…
Siamo in prima linea sui pagamenti innovativi che sono la “killer app” della digitalizzazione dei processi, sia sul fronte PA che su quello privato. In 2 anni abbiamo investito nella nostra rete oltre 30 milioni di euro per dare ai nostri utenti servizi efficienti e soprattutto a portata di mano.
Il Gruppo è stato tra i primi ad aderire al nodo PagoPA, il sistema di e-payment pubblico tramite cui fare versamenti all’amministrazione. Che bilancio fate?
Sicuramente il bilancio è positivo e a parlare sono i numeri, nonostante le PA agganciate al nodo siano ancora poche. In un anno sono state effettuate quasi 400mila transazioni a fronte di oltre 300 enti creditori transanti; tra i più attivi il Comune di Milano con il servizio Tari ma abbiamo registrano buoni volumi di attività anche verso Agenzia delle Entrate-Riscossione, confluita a Novembre 2017 in PagoPA, Inail e diversi atenei tra cui quello di Foggia e Palermo.
Per il 2018 cosa vi aspettate?
Anche in questo caso i numeri danno ragione al nostro investimento. Confrontando i primi 3 mesi di quest’anno con lo stesso periodo del 2017, abbiamo rilevato un vero e proprio boom guidato dai servizi legati all’Agenzia delle Entrate. Complessivamente le operazioni sono cresciute di 9 volte e in questo primo trimestre si sono attestate a quota 280mila. Gli enti creditori sono passati da 100 a 400. Dal punto di vista generale – le rilevazioni sono del Team Digitale del governo – Sisal Group in quanto PSP (payment service provider) è salito al 4° posto per numero di incassi effettuati solo dopo Poste, Intesa e Unicredit. Forti di questi numeri continueremo ad investire sui pagamenti digitali come servizi a valore aggiunto per i cittadini, soprattutto tenuto conto del fatto che quest’anno tutte le PA sono obbligate ad aderire a PagoPA. E il contesto aiuta: non va dimenticato che l’Italia è tra i primi Paesi in Europa per capillarità delle infrastrutture, penetrazione dei digital device e per numero di Pos per milione di abitanti. Gli strumenti ci sono, dobbiamo ora necessariamente unire gli sforzi – Governo, PA, privati – per fare cultura e far percepire i reali benefici di una cashless society.
Il 13 gennaio 2018 è entrata ufficialmente in vigore la PSD2, la nuova normativa europea sui pagamenti elettronici. Che opportunità di aprono per SisalPay?
La PSD2 apre il mercato dei servizi a nuovi operatori che vanno ad affermarsi come intermediari tra le banche e i consumatori finali, introducendo una rivoluzionaria novità di servizio,ovvero la possibilità di iniziare un pagamento presso un operatore terzo piuttosto che mediante il proprio home banking e di definire un’esperienza di consumo e di utilizzo completamente diversa da quella tradizionale. La nuova normativa è soltanto l’inizio di un percorso lungo e strutturato che porterà un primo reale cambiamento solo alla fine del 2019. L’obiettivo del Gruppo Sisal, e del business dei pagamenti in particolare, è quello di facilitare il passaggio dei consumatori verso una nuova cultura cashless. Il brand Sisal servendo circa 13 milioni di consumatori ogni anno attraverso una rete di oltre 40.000 punti vendita convenzionati si pone in una situazione privilegiata per poter facilitare una progressiva transizione dall’uso degli strumenti tradizionali all’uso degli strumenti innovativi procedendo ad accompagnare i consumatori alla digitalizzazione.