Toccano quota 85% le aziende italiane che nel 2020 accelerano sulla digital transformation. Una cifra superiore alla media europea (75,3%), ma anche rispetto a nazioni storicamente più mature a livello tecnologico, come Germania (71,7%), Francia (70,7%), UK (72,3%). Emerge dal Digital Transformation Index di Dell Technologies, secondo cui rimane però basso il numero di imprese (4,7%) che sta accelerando sulla tecnologia Industria 4.0, in una nazione da sempre a forte vocazione manifatturiera come l’Italia.
L’incertezza generata dalla pandemia, si legge nel report, sta portando i decision maker aziendali a immaginare nuove formule per restare competitivi in un mercato particolarmente sfidante . In Italia, l’81% del panel intervistato dichiara di essere impegnato a reinventare il proprio modello di business. Un aspetto meno sentito – su cifre che rimangono elevate – da altre nazioni europee (media 71,9%), con la Germania che si attesta sul 60% e la Francia al 73,7%.
Anche sul fronte smart working l’Italia ha impresso una spinta maggiore: secondo il 72% dei business leader italiani, oggi, più del 30% della forza lavoro di ogni azienda sta operando a distanza, un dato in linea con la media dei Paesi europei (71%).
Le incognite sul futuro
Non mancano preoccupazioni per un futuro che si preannuncia caratterizzato da marcata incertezza. Il 23% dei manager è preoccupato per la sopravvivenza della propria azienda da qui al 2022, con un ottimismo peraltro più spiccato rispetto alla media europea di 28,5%. Solo la Francia (22,3%) guarda al futuro con più positività, mentre sono le aziende spagnole (43%) quelle con una visione più pessimistica.
In questo scenario, il 41% del panel crede che la propria impresa possa sopravvivere, ma si perderanno diversi posti di lavoro e ci vorranno anni per tornare alla redditività.
Gli ostacoli alla digital transformation
Sono 3 gli ostacoli principali alla trasformazione: i timori circa la privacy dei dati e la cybersecurity, mancanza di risorse finanziarie e impossibilità di ricavare informazioni dai dati in possesso.
“I numeri del nostro Digital Transformation Index descrivono un Paese con un tessuto imprenditoriale che rimane vivace e che interpreta l’attuale difficoltà globale – sia dal punto di vista sanitario sia economico – cercando di volgerla in positivo, di trovare delle opportunità per trasformarsi e rimanere competitivi nel medio-lungo periodo – commenta Filippo Ligresti, Vice President e General Manager di Dell Technologies Italia -. Riconoscere la centralità del digitale nel processo di ripresa, accelerando ulteriormente la digitalizzazione della PA e la dematerializzazione dei processi, e rilasciare immediatamente agevolazioni fiscali e finanziamenti per gli investimenti in tecnologia, formazione e progetti di trasformazione digitale, sono oggi linee-guida essenziali, che devono rappresentare la stella polare per la totalità dei progetti che verranno implementanti nei prossimi mesi”.
Spinta sul digitale ma i risultati si vedranno più avanti
L’accelerata italiana emerge anche dai risultati de una ricerca condotta da Idc per Salesforce: l’86% delle aziende in Italia stia trasformando digitalmente la propria attività in risposta alla crisi provocata dall’emergenza sanitaria, ma il percorso è appena iniziato e i risultati si vedranno più avanti. Il 64% delle aziende dichiara inoltre di aver accelerato il processo di digitalizzazione.
“Le aziende devono comprendere che la trasformazione digitale è una maratona e lo sforzo profuso verrà ripagato nel tempo. L’accelerazione dei progetti di digitalizzazione deve essere la garanzia di un successo di medio-lungo periodo, se si guarda solo al breve, al tattico, il rischio è di non arrivare in fondo alla maratona”, sottolinea Federico Della Casa, Country Leader di Salesforce per l’Italia.
Il 69% delle aziende intervistate concorda sul fatto che la pandemia abbia semplificato il processo decisionale sugli investimenti digitali. In particolare, il 49% degli imprenditori italiani concorda che la pandemia abbia accelerato il processo di trasformazione di 4-5 mesi, il 27% di 2-3 mesi.
La metà (50%) degli intervistati ritiene che una maggiore attenzione alle vendite e ai servizi online sia una caratteristica destinata a durare nel lungo termine anche nella fase post-Covid, insieme a un servizio clienti più flessibile (63%). Tuttavia il 60% dei leader aziendali è ancora alla ricerca di quale possa essere il modo migliore per sfruttare appieno la rivoluzione digitale, e molti credono ancora che si tratti di una fase transitoria.
Tra le maggiori preoccupazioni legate all’ondata di digitalizzazione, i leader aziendali italiani mettono al primo posto l’adeguata formazione dei propri dipendenti, non ancora così skillati digitalmente (50%), un servizio clienti coerente (39%) e la sicurezza (60%).