Le telco ripensino il loro ruolo. Per non uscire schiacciate dalla competizione con gli Ott e cogliere nuove opportunità di business. Non in competizione con Google & Co., ma in una strategia improntata alla collaborazione. E un orizzonte promettente sarà l’avvento del 5G in grado di aprirà inedite possibilità con lo sviluppo dell’IoT e delle smart city. Se ne è parlato nella tavola rotonda del pomeriggio di Telco per l’Italia 2017, moderata da Alessandro Longo, direttore di agendadigitale.eu, a cui hanno preso parte Michele Sfondrini, Managing director di Accenture Consulting, Fabio Troiani, fondatore e ceo di Bip, Francesco Barletta, head of Ict, partnerships and market development di Wind Tre, e Fabrizio Ceschini, direttore telco & media di Indra in Italia.
“L’ecosistema è diventato più complicato rispetto al passato – afferma Sfondrini – e i modelli che vediamo fuori dall’Italia sono tre: uno con un focus specifico sul B2B, con una forte spinta sui servizi di connettività e infrastruttura. Poi la strategia B2C, con le telco nel ruolo di provider end to end di servizi integrati esclusivi sul consumatore. E infine il ruolo di broker, di player dell’ecosistema, con l’obiettivo di diventare parti essenziali della routine digitale quotidiana. Sta prendendo piede il concetto della telco as a platform, grazie anche al fatto che le telco possiedono un patrimonio di dati che spesso è poco utilizzato”. “Per ottenere questi risultati – conclude Sfondrini – c’è bisogno di innovazione e di sperimentazione, per definire i servizi digitali sui quali si vuole investire, accettando anche l’eventualità del fallimento di qualche progetto”.
“Le telco devono recuperare il loro rapporto con i clienti – sottolinea Fabio Troiani, co-founder e Ceo di Bip – C’è ancora l’abitudine a pensare il servizio come basato sulla tecnologia e non sulle esigenze del cliente, ma oggi, con i clienti abituati ai livelli di servizio e di assistenza forniti dagli Ott, la differenza si vede e rischia di penalizzare le telco. In secondo luogo c’è da risolvere il problema della riorganizzazione interna, dal momento che nelle telco c’è una sovrabbondanza di personale, destinato o all’uscita dall’azienda o a una riqualificazione importante. Serve una riorganizzazione profonda, ad esempio indirizzando le persone nell’assistenza delle famiglie che progressivamente si orienteranno sempre più sulla digital experience. Un forza di prossimità che assiste l’utente-famiglia potrebbe essere un modo per riqualificare le persone”.
“Le tecnologie sono fattori abilitanti. Stiamo cercando di dare vita a servizi che sfruttano le nostre capability non offrendo soltanto connettività – sottolinea Francesco Barletta, Head of Ict, partnerships and market development di Wind Tre – mettendo a disposizione degli utenti piattaforme che arricchiscano la loro esperienza e soddisfino esigenze specifiche. E’ il caso delle soluzioni di smart working o di lavoro agile, con la possibilità di ampliare i propri giga nel B2B e nel B2C in modo scalabile e flessibile, coinvolgendo i clienti nello sperimentare i nuovi servizi. Perché la trasformazione spesso non è tecnologica, ma è nei comportamenti. Collaboriamo con università, centri di ricerca e startup – conclude Barletta – che portano nella nostra azienda e in quelle dei nostri clienti una serie di innovazioni, come ad esempio le Chatbot che utilizzano l’intelligenza artificiale. Con soluzioni su misura e realmente utili per il mercato consumer e business. Il modello di business vincente è quello della partnership, a livello di distribuzione e di go to market”.
“E’ necessario un approccio di collaborazione che porti alla creazione di un nuovo ecosistema – afferma Fabrizio Ceschini, direttore Telco e Media di Indra in Italia – Le telco sono chiamate a cambiamenti importanti nell’era della trasformazione digitale, mantenendo l’attenzione sui propri asset tradizionali, ma anche andando a ritagliarsi nuove opportunità di business, anche grazie all’introduzione di nuove tecnologie, a partire dagli approcci Agile e DevOps. Un ruolo determinante può essere svolto dall’intelligenza artificiale, che può essere cognitiva, e quindi aiutare nell’analisi dei dati in tempo reale, e predittiva, e quindi utile a interpretare anche in anticipo le esigenze di un cliente identificando la risposta migliore da dare caso per caso. Senza dimenticare che il 5G aprirà grandi opportunità”.