L'INTESA

Digital transformation, via all’alleanza Governo-Province

Il sottosegretario Butti e il presidente dell’Upi De Pascale siglano il memorandum per il rilancio degli enti locali “come aggregatori territoriali indispensabili nella fase di attuazione per garantire il raggiungimento dei target Pnrr”

Pubblicato il 30 Nov 2023

butti

Dopo aver incassato dall’Ue al quarta rata del Pnrr grazie al conseguimento dei traguardi stabiliti, il governo Meloni torna a premere sull’acceleratore della trasformazione digitale chiamando a raccolta gli attori del territorio e, in particolare, le Province. Con il Memorandum d’intesa firmato tra il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri (Dtd) e l’Unione delle province d’Italia (Upi), Roma rilancia il ruolo delle Province come aggregatori territoriali indispensabili nella fase di attuazione per garantire l’attuazione del Pnrr.

Il Memorandum d’intesa “segna una tappa rilevante nel percorso di digitalizzazione del nostro Paese”, ha affermato Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica. “Le Province svolgono un ruolo cruciale in questa evoluzione, fungendo da ponte tra l’innovazione tecnologica e le comunità locali”.

“Questo memorandum segna un cambio di passo nei rapporti tra le Province e il governo su un tema strategico quale la digitalizzazione della Pa, una delle missioni cruciali del Pnrr”, ha evidenziato il presidente dell’Upi, Michele de Pascale.

Pnrr, il Memorandum tra governo e province

Attraverso la collaborazione con le province, ha affermato ancora Butti, il governo intende massimizzare l’efficacia delle sue politiche digitali e portare quindi benefici concreti a tutti i cittadini.

Per de Pascale e l’Upi, il Memorandum con le Province è “un segno importante del riconoscimento del ruolo di queste istituzioni nel sistema Paese. Grazie al confronto e alla collaborazione con il sottosegretario Butti e la sua struttura abbiamo tracciato un percorso di cui la firma di oggi è solo la prima tappa”.

La digitalizzazione della pubblica amministrazione viene considerata la base per favorire una fattiva trasformazione del Paese. Tre le specifiche aree di intervento previste dal Memorandum.

Digitalizzazione delle Pa, tre aree di intervento  

La prima area di intervento indicata dal Memorandum è il consolidamento di un percorso di condivisione con le Province sulle principali opportunità previste dal Pnrr per la digitalizzazione dei propri servizi.

È, inoltre, predisposto il coinvolgimento strutturato delle Province, anche grazie all’interlocuzione attiva con i team territoriali del Dipartimento, valorizzando il loro ruolo di coordinamento territoriale nella fase di attuazione del Pnrr.

Infine, viene prevista la raccolta sistematica di dati sull’innovazione negli ambiti provinciali al fine di migliorare le politiche nazionali sul campo e meglio pianificare futuri interventi.

Armonizzazione delle policy nazionali sull’Ict

Il Dipartimento e l’Upi credono fortemente nell’importanza di lavorare in maniera congiunta per costruire una visione strategica e comune del sistema di innovazione del Paese, si legge nella nota per i media. La collaborazione ha l’obiettivo di arrivare a un’armonizzazione delle policy nazionali e regionali in tema Ict e favorire forme di coordinamento stabili nel tempo, concordare azioni ed interventi mirati e, non da ultimo, contribuire alla crescita delle competenze digitali delle Province e del Paese.

Il Memorandum rientra in una più ampia strategia di collaborazione istituzionale che il Dipartimento sta portando avanti con tutte le rappresentanze territoriali, e che vede nel dialogo con Upi un ulteriore e decisivo tassello dopo gli accordi già siglati con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci). Un percorso rafforzato anche nella cornice politica del Comitato interministeriale per la transizione digitale (CiTd) luogo privilegiato di dialogo sulle politiche per l’innovazione in cui il Governo ha voluto coinvolgere, oltre che alle Pa Centrali, proprio i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, dell’Anci e dell’Upi.

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