I CONTI

Digital360: Ebitda oltre il raddoppio, quadruplicata la capitalizzazione

E in appena un anno e mezzo azzerata la posizione finanziaria netta. L’azienda chiude il primo semestre 2021 con un fatturato a 16,2 milioni, in crescita del 28% e un Ebitda di 3,7 milioni, in aumento del 33%. Il presidente Rangone: “Fiduciosi per il nuovo scenario di mercato”

Pubblicato il 20 Set 2021

digital360

Primo semestre 2021 in forte crescita per il Gruppo Digital360. Presieduta da Andrea Rangone e co-capitanata dai due ceo Raffaello Balocco e Gabriele Faggioli, l’azienda – quotata all’Aim – ha approvato oggi i conti nel corso del cda, dopo la presentazione dei dati preconsuntivi lo scorso luglio.

I ricavi consolidati si attestano a 16,2 milioni di euro, con un incremento del 28% rispetto allo stesso periodo del 2020; l’Ebitda ammonta a 3,7 milioni, in crescita del 33% rispetto ai 2,8 milioni di un anno fa; Ebit e Ebit Adjusted sono pari rispettivamente a 2,3 e 2,8 milioni, entrambi con un incremento di quasi il 50% rispetto al 30 giugno 2020: utile netto e utile netto Adjusted sono pari rispettivamente a 1,4 e 1,9 milioni di euro, contro 1,1 e 1,46 milioni al 30 giugno 2020. Last but non least la posizione finanziaria netta debitoria sostanzialmente azzerata (0,3 milioni di euro), rispetto ai 3,6 milioni di euro al 30 giugno 2020 e agli 1,4 milioni del 31 dicembre 2020.

L’analisi dei risultati semestrali degli ultimi due anni evidenzia che abbiamo più che raddoppiato il nostro Ebitda, ed il suo rapporto con i ricavi è passato dall’11% al 23% – commenta il presidente Andrea Rangone -. In un solo anno e mezzo abbiamo azzerato la posizione finanziaria netta del Gruppo partendo da un valore di oltre 6 milioni al 31 dicembre 2019, nonostante investimenti ed acquisizioni realizzati per diversi milioni di euro. Dal momento della quotazione, nel giugno 2017, la capitalizzazione della società è quadruplicata. Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti, perché sono radicati nella visione imprenditoriale che da sempre ci guida e negli investimenti effettuati negli anni passati”. E il presidente si dice più che ottimista per il futuro: “Siamo fiduciosi per il nuovo scenario di mercato che vediamo di fronte a noi, fortemente impattato positivamente dalla scossa alla digitalizzazione indotta dalla pandemia e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e soddisfatti perché quest’anno siamo diventati Società Benefit, convinti che la nostra crescita possa essere realizzata in maniera sempre più sostenibile ed inclusiva, con impatti positivi sull’intero ecosistema che ci circonda”.

Si apre, inoltre, all’insegna delle acquisizioni in secondo semestre: Digital360 ha appena annunciato di aver siglato accordo vincolante per l’acquisizione del 51% del Gruppo Imageware. E a luglio è stato perfezionato l’acquisto del 100% della software house CTMobi.

Gabriele Faggioli, co-ceo di Digital360 evidenzia che “la scalabilità del business e la capacità di contenere i costi rispetto all’evoluzione dei ricavi ci ha consentito una crescita dei margini superiore rispetto ai ricavi, ripagando così gli investimenti in innovazione tecnologica fatti negli ultimi anni, e grazie ai quali abbiamo potuto sempre di più sviluppare modelli di servizio fortemente innovativi ed ingegnerizzati, che hanno consentito di estendere il modello di business soprattutto verso il mercato delle imprese di piccole e medie dimensioni. Stiamo sempre di più puntando su un approccio innovativo, fortemente basato su asset proprietari – oltre al Network Digital360, anche un know-how basato su piattaforme tecnologiche erogate in modalità As-A-Service – che sta rivoluzionando i mercati di riferimento”.

Alla base di questa importante crescita vi è anche il significativo incremento dei ricavi ricorsivi annui ad abbonamento (Annual Recurrent Revenue) – puntualizza il co-ceo Raffaello Balocco – che a fine semestre raggiungono la cifra di 7,7 milioni di euro con un incremento di circa il 50% rispetto al primo semestre 2020. La crescita che abbiamo ottenuto nel semestre, interamente organica, assume per noi un rilievo ancora più ampio se letta alla luce del fatto che un’importante e storica linea di business del Gruppo, quella relativa all’organizzazione degli eventi in presenza, non ha ancora potuto contare sulla ripresa delle attività, a causa delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. E siamo convinti che le acquisizioni recentemente finalizzate daranno ulteriore linfa alla crescita dei ricavi e dei margini del Gruppo”.

Principali risultati consolidati del semestre

  • I Ricavi conseguiti al 30 giugno 2021 ammontano a 16,2 milioni di euro, con un incremento del 28% rispetto ai 12,7 milioni del corrispondente periodo del 2020.
  • Il Valore della Produzione sfiora i 17 milioni di euro contro i 13,4 milioni del semestre precedente.
  • L’Ebitda è pari a 3,7 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto ai 2,8 milioni al 30 giugno 2020.
  • L’Ebit è pari a 2,3 milioni di euro e il risultato netto consolidato è pari a 1,4 milioni di euro, contro rispettivamente 1,5 milioni e 1,1 milioni di euro del corrispondente periodo del 2020.
  • L’Ebit Adjusted è pari a 2,8 milioni di euro, in aumento del 48% rispetto al valore al 30 giugno 2020.
  • L’utile netto consolidato Adjusted è pari a 1,9 milioni di euro, contro gli 1,46 milioni del primo semestre 2020.

Con riferimento ai principali dati patrimoniali e finanziari, si segnala che la Posizione Finanziaria Netta del Gruppo (debitoria) è passata da 1,4 milioni di euro del 31 dicembre 2020 a 0,3 milioni del 30 giugno 2021.

Relativamente alla Pfn – si legge nella nota emessa dall’azienda – giova ricordare che a fine semestre è ancora in essere una quota residua del prestito obbligazionario convertibile (Poc) per l’ammontare di 1,56 milioni di euro: considerato il rapporto di conversione corrispondente a 1,60 euro per ogni azione, alle attuali quotazioni del titolo (ben superiori a 4,00 euro) l’opzione di conversione è fortemente conveniente e cioè “in the money”, con una Pnf virtualmente positiva (credito) per oltre un milione di euro nel caso di integrale esercizio dell’opzione di conversione. Questo risultato è ancora più positivo se letto alla luce del fatto che nel semestre il Gruppo ha sostenuto un cash out per investimenti per un ammontare di 2,4 milioni di euro (di cui 1,4 milioni per operazione di M&A), ha liquidato, per un totale di circa 0,9 milioni di euro, saldi ed acconti Ires ed Irap che nello scorso esercizio erano trascurabili, e la crescita dei volumi, con l’inevitabile incremento dei crediti e debiti commerciali, ha in parte frenato l’apporto positivo del capitale circolante netto alla generazione di liquidità”.

Si rafforza il Patrimonio Netto Consolidato, che passa dai 9,8 milioni del 31 dicembre 2020 ai 12,7 milioni di euro del 30 giugno 2021.

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