Insieme per cambiare l’approccio alla demand generation. Che in sostanza si traduce nel far incontrare domanda e offerta in un mercato in costante evoluzione in cui intercettare e soprattutto comprendere le esigenze dei vari attori in campo si sta facendo sempre più complesso. È questa la mission di Digital360 Hub, la nuova “creatura” figlia del Gruppo Digital360. Una missione ambiziosa ma che fa leva su expertise e risorse al “top”. A parlare sono prima di tutto i numeri: nel primo semestre 2018 il Gruppo Digital360 ha registrato ricavi a 11,9 milioni di euro, in aumento del 72% rispetto al corrispondente periodo di un anno fa. Una crescita determinata sia dal consolidamento delle tre nuove società Effettodomino, IQ Consulting e ServicePro, sia da un consistente aumento, pari al 32%, dei ricavi a parità di perimetro.
E il battesimo di Digital360 Hub rappresenta ora il nuovo tassello di un’avventura declinata in nome della crescita e soprattutto dello sviluppo del mercato digitale italiano. Digital360 Hub è vero e proprio “motore” tecnologico che punta su contenuti professionali realizzati secondo le più recenti tecniche di content marketing con l’obiettivo di attrarre lettori interessati ma anche di selezionare potenziali clienti grazie ad avanzate tecnologie di marketing automation.
Il target sono i tech buyer: come si informano? Cosa cercano? Come si fa concretamente ad aiutare le tech company italiane – dalle grandi aziende fino alle startup – a generare valore? Questi gli interrogativi posti sul piatto da Andrea Rangone, ceo di Digital360, in occasione della presentazione a Milano del nuovo “hub”. “Il potenziale è enorme”, ha esordito Rangone. “L’online anche nel mondo degli acquisti b2B e in particolare degli acquisiti tecnologici sta diventando sempre più importante. Google gioca un ruolo sempre più importante. I social, Linkedin in particolare, stanno giocando un ruolo sempre più rilevante nell’andare a influenzare le decisioni”, ha sintetizzato Rangone nel descrivere lo scenario di mercato.
Contenuti professionali e marketing automation i due ingredienti chiave della ricetta: “Oggi senza contenuti è difficile andare a posizionarsi su Google. E le tecniche di seo specialist sono diventate determinanti così come il posizionamento sui social, ma solo se abbinate con contenuti professionali”, ha detto Rangone sottolineando che la “regola” vale anche e soprattutto per le aziende che vogliono rafforzare la loro visibilità sul mercato. “Il percorso va costruito step by step, per creare una presenza strategica online”. Ma è il mix con la “tecnologia” che fa la differenza: “Si parte dalla generazione di una audience attraverso la generazione di keywords specifiche, per aumentare la web reputation e accrescere il valore del brand. Dopodiché bisogna fare leva sulle piattaforme di marketing automation, che consentono di realizzare una profilazione intelligente per far incontrare vendor e buyer”, ha sottolineato Rangone.