L'INIZIATIVA

Digital360 lancia “Al lavoro 4.0”, formazione gratuita per i Neet

Avviato in collaborazione con Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo, il programma si rivolge a giovani dai 18 ai 25 anni che non lavorano né studiano. Previste 400 ore di lezioni teoriche e pratiche sull’Industria 4.0 e un tirocinio in azienda di 300 ore, messo a disposizione da diverse imprese lombarde. Rangone: “Contribuiamo a un mercato del lavoro più inclusivo”

Pubblicato il 13 Mag 2021

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I giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione con la pandemia in Italia sono aumentatati passando dal 22,1% del 2019 al 23,3% nel 2020. Sono i numeri drammatici rilevati da Eurostat appena aggiornate secondo il quale il dato italiano è il peggiore in Europa con quasi 10 punti oltre la media dell’Ue a 27 (13,7%).

Si tratta di 2,1 milioni di giovani, in aumento di 97.000 unità sul 2019. Per le donne la percentuale sale al 25,4% (oltre una su quattro) mentre per gli uomini è al 21,3%, oltre dieci punti superiore alla media Ue.

In questo contesto si inserisce l’iniziativa “Al lavoro 4.0”, il percorso di formazione lanciato da Digital360 dedicato ai giovani dai 18 ai 25 anni che non lavorano né studiano, i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training).

Il corso, tra lezioni teoriche e laboratori pratici, sarà fortemente radicato sulle nuove esigenze professionali correlate all’evoluzione verso l’industria 4.0 delle imprese manifatturiere più avanzate.

Al lavoro 4.0 è un’iniziativa che nasce dalla volontà di dare ad alcuni giovani che non hanno avuto la fortuna ad oggi di trovare una vera e dignitosa occupazione professionale l’opportunità di accesso all’innovazione manifatturiera e alle nuove professioni che il digitale crea. L’iniziativa nasce in partnership con Caritas Ambrosiana e con la Fondazione San Carlo, che hanno svolto un ruolo importante nell’identificare i giovani interessati attraverso la loro rete capillare di centri di assistenza e di ascolto, e coinvolge alcune importanti e avanzate realtà manifatturiere del territorio lombardo che, condividendo appieno lo spirito del progetto, hanno messo a disposizione tirocini e, soprattutto, concrete opportunità di impiego.

Il progetto è stato realizzato con il supporto di The Good in Town, società benefit che aiuta le imprese a realizzare progetti innovativi di responsabilità sociale e sviluppo sostenibile.

“Il percorso si inserisce in un progetto più ampio che Digital360 sta portando avanti volto ad aiutare giovani in stato di vulnerabilità o con fragilità di diversa natura (culturale, sociale, etnica, ecc.) per entrare nel mondo del lavoro passando dalle nuove professioni che la trasformazione digitale dell’economia in atto sta creando – spiega Andrea Rangone, Presidente di Digital360, società che ha recentemente proposto ai soci il passaggio a Società Benefit – Con questa iniziativa mettiamo a disposizione le competenze avanzate delle nostre persone e il nostro know-how nel mondo dell’innovazione digitale per contribuire ad un mercato del lavoro più inclusivo”.

Indice degli argomenti

Le candidature

Cinquantacinque le candidature pervenute attraverso i centri di assistenza e ascolto di Caritas per aderire al programma “Al lavoro 4.0”. I 15 giovani selezionati e presenti in aula dal 10 maggio hanno un’età media di 21 anni e appartengono a diverse nazionalità che restituiscono una fotografia multietnica del nostro territorio. Il percorso si articola in un programma di formazione di 400 ore e in un tirocinio in azienda di 3 mesi. Il programma di formazione, che durerà circa 5 mesi prevede lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e laboratori su temi relativi all‘innovazione digitale, all’Industria 4.0, ai fondamenti d’impresa. Un focus importante sarà dedicato ad approfondire le attività più operative di una impresa manifatturiera, dalla lean production, alle tecnologie meccaniche, alla logistica di fabbrica, alla qualità, guardando alle tecnologie di oggi e di domani. Non mancano anche alcuni moduli formativi dedicati alle soft skill e alla preparazione per entrare nel mondo del lavoro. Il tirocinio in azienda, che durerà circa 3 mesi, permetterà ai ragazzi di acquisire competenze e know-how pratico.

L’obiettivo finale è il loro inserimento nelle aziende dell’industria manifatturiera con diversi profili come addetto al montaggio e procedure di qualità, addetto alle lavorazioni meccaniche, operatore controllo qualità e misure, addetto logistica interna.

I corsi

I corsi – che prevedono un’indennità di frequenza per le giornate di formazione e per il tirocinio – sono tenuti da docenti universitari, professionisti specializzati e manager di impresa, la maggior parte dipendenti o collaboratori di Digital360 o delle aziende partner.

I Pc per la formazione saranno messi a disposizione da PC4U.tech, associazione no profit creata da quattro liceali milanesi, che raccoglie dispositivi usati come pc o tablet da organizzazioni e privati e, dopo averli ricondizionati, li dona agli studenti che ne hanno bisogno per l’attività di didattica a distanza.

“I giovani sono tra le categorie che hanno pagato il prezzo maggiore di questa crisi ma è dal loro successo che dipende il nostro futuro. Ecco perché è importante offrire opportunità reali a tutti senza dimenticare anche chi ha spesso potenzialità che si rivelano sorprendenti quando sono messe alla prova – sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Per farlo abbiamo bisogno, da un lato, di partner innovativi disponibili a condividere le conoscenze con generosità, dall’altro di aziende pronte a scommettere. In questo progetto si è realizzata questa felice convergenza. Ci auguriamo che possa crescere e diventare anche un modello per altri”.

“Siamo abituati a leggere nei trattati di economia del ruolo essenziale che la manifattura ha avuto, ed ha tuttora, nell’assicurare un bacino occupazionale prezioso, inclusivo, fondamentale per la coesione sociale – dice Giovanni Miragliotta, Responsabile area Industria 4.0 di Digital360 – Questa iniziativa prova che ciò è vero, ora come allora: con la trasformazione digitale l’industria si apre ad includere giovani che già hanno familiarità con il digitale, ma non inseriti nel tessuto lavorativo, giovani che con le giuste motivazioni, ed un deciso investimento in formazione, possono valorizzare se stessi ed il loro territorio”.

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