Si è chiuso all’insegna della forte crescita il primo semestre 2020 del Gruppo Digital360. L’azienda, quotata all’Aim Italia, archivia il periodo con un Ebitda pari a 2,8 milioni di euro, in crescita del 92% rispetto agli 1,5 milioni del corrispondente periodo del 2019. E la flessione dei ricavi – a quota 12,7 milioni di euro, il 5% in meno al confronto con il primo semestre di un anno fa – riflette sì le difficoltà legate alla fase di lockdown, ma è stata compensata dal rilancio dell’offerta che ha fatto balzare in avanti il fatturato da servizi digitali.
“La lieve flessione dei ricavi è attribuibile all’effetto netto di una forte diminuzione dei ricavi legati agli eventi in presenza, bloccati per mesi a causa dell’emergenza Covid-19, in buona parte compensata da un significativo incremento dei ricavi degli eventi digitali e, più in generale, dei servizi digitali. La conversione verso questa tipologia di servizi ha generato anche importanti effetti sulla produttività e sulla scalabilità del business, determinando una significativa crescita dell’Ebitda nel semestre”, commenta il presidente Andrea Rangone.
In forte aumento anche Ebit e Ebit Adjusted che si attestano rispettivamente a 1,6 e 1,9 milioni di euro, pari a un’impennata del 407% e del 178%. E la posizione finanziaria netta debitoria – pari a 3,6 milioni di euro – è in decisivo miglioramento rispetto ai 6,3 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Ammonta a 2,7 milioni di euro il cash flow generato nel primo semestre 2020.
“I risultati in termini di ricavi, margini operativi e cash flow – evidenzia Rangone – riflettono non solo la reattività di Digital360 che ha colto in un momento difficile l’opportunità di accelerare l’offerta sul mercato dei suoi servizi a supporto della trasformazione digitale di imprese e pubbliche amministrazioni, ma anche la concretizzazione degli importanti investimenti fatti negli ultimi anni finalizzati allo sviluppo in particolare dei servizi più innovativi e scalabili “ad abbonamento” (denominati Digital As-A-Service) che generano ricavi ricorsivi”.