LA RECENSIONE

Digitale e sostenibilità, accoppiata vincente per la crescita

Nel suo nuovo libro Stefano Epifani spiega perché questo binomio è cruciale per lo sviluppo. E lo fa attraverso le storie cittadini alle prese con un mondo che cambia velocemente. Riflettori accesi sulle tecnologie 4.0

Pubblicato il 18 Feb 2020

sostenibilità

La tecnologia digitale fa bene o fa male? L’intelligenza artificiale crea o distrugge posti di lavoro? I social network migliorano o peggiorano le relazioni? Sono queste le domande più diffuse circa la capacità trasformativa del digitale. Ma ogg la “domanda delle domande” è : quanto e come la tecnologia può contribuire a migliorare le nostre vite, diventando strumento di sostenibilità?

La risposta prova a darla Stefano Epifani nel suo libro “Sostenibilità digitale”. L’autore, advisor per l’Onu sugli impatti della digital transformation e presidente del Digital Transformation Institute, obbliga a gettare uno sguardo nuovo su vecchi modi di fare, lavorare, vivere. E lo fa attraverso gli occhi di Valerio, Anna, Alfio, Domenico e Carla, cinque persone con cinque professioni diverse che si ritrovano a dover fare i conti con un mondo che cambia velocemente.

Cinque storie usate come spunto per riflettere sugli impatti della trasformazione digitale e per acquisire quella consapevolezza necessaria per essere protagonisti, e non vittime, del cambiamento portato da intelligenza artificiale, social media, big data, blockchain, realtà virtuale.

“Continuiamo a chiederci se la tecnologia faccia bene o male, come se fosse possibile evitarla – spiega Epifani –  Dovremmo invece chiederci come fare per utilizzarla per perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile. Con il libro ho voluto provare a sistematizzare il concetto di Sostenibilità digitale, partendo dal ruolo delle tecnologie nella società ed arrivando a declinare le possibili applicazioni delle tecnologie delle quali oggi più si  parla in merito agli obiettivi dell’Agenda 2030, chiudendo con una serie di domande che provano a rappresentare le alternative di fronte alle quali ci troveremo nei prossimi anni”.

Il libro segue il lancio del Manifesto per Sostenibilità digitale promosso dal Dti– Digital Transformation Institute, che vede tra i primi firmatari il Ministro per l’Innovazione Paola Pisano.

Il libro in pillole

 Nel primo capitolo si definisce il concetto di trasformazione digitale, approfondendone tanto la dimensione di processo che quella di senso – ossia gli impatti del digitale sia sul come fare le cose sia sul cosa abbia senso fare, in una società nella quale le tecnologie hanno un ruolo sempre più centrale.

Il secondo e terzo capitolo evidenziano come si possa, tramite scelte di indirizzo politico, sociale ed economico, influenzare gli esiti dello sviluppo delle tecnologie (sebbene non si possa predeterminare lo sviluppo delle stesse). Dopo aver ripercorso lo sviluppo storico delle tecnologie ed i loro impatti sull’economia ed introdotto i concetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale, l’autore illustra come la tecnologia possa rappresentare uno strumento funzionale alla costruzione di modelli di sviluppo sostenibile, a patto che si facciano scelte consapevoli sui grandi temi e le riflessioni che la tecnologia rende necessarie. Il testo dettaglia le caratteristiche delle tecnologie leading edge (cloud computing, social media, big data, intelligenza artificiale, internet of things, robotica, stampa 3d), spiegando le caratteristiche e le principali applicazioni rispetto i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, evidenziando per ogni punto alcuni esempi di rilievo.

Il quarto capitolo presenta una serie di scelte di fronte alle quali si trova la società rispetto alla tecnologia, che determineranno il modo in cui vivremo il futuro (es. Privacy Vs. Controllo, Sicurezza Vs. Libertà, Apertura Vs. Chiusura, Utenti Vs. Attori ed altri).

 

 

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