«Digitale: energia per l’innovazione, nutrimento per la crescita». Parla da solo il titolo scelto dalle maggiori rappresentanze dell’industria dell’Ict per l’incontro annuale sullo stato e le prospettive della digitalizzazione del nostro Paese. A fare da innesco, la 46° edizione del Rapporto Assinform e il lancio di un “Manifesto” per la crescita digitale in Italia. Sono attesi mille partecipanti all’incontro organizzato da Assinform e Confindustria Digitale per il 2 luglio a Milano, all’auditorium di Expo 2015. Imprenditori, esponenti di governo, amministratori, parlamentari e accademici si confronteranno sul ruolo del digitale per il futuro del nostro Paese. “Digitale: energia per l’innovazione, nutrimento per la crescita” è il titolo di un meeting che punta ad uscire dagli schemi: l’idea è di non limitarsi a dibattere delle sfide che ci attendono e del ruolo che può avere il digitale per vincerle, ma di dare indicazioni operative su ciò che conviene fare oggi per guadagnare efficienza in tutti i settori, dalla PA a quelli del Made in Italy, e per fare impresa, creare occupazione e benessere. Il tutto con tesi molto nette, riassunte nel documento “Digitale per crescere – Manifesto per l’Italia che ci crede”, che sarà presentato assieme al Rapporto Assinform.
► Expo: metafora della crescita
La sede ha un significato che supera la valenza di cornice. Perché ad Expo è presente l’eccellenza mondiale e le aziende italiane sono protagoniste. Perché il tema di Expo, quello della nutrizione, sembra distante dal digitale, ma non lo è, visto che il digitale in Expo è onnipresente, non solo in ambito scenico e organizzativo, ma in molte delle tematiche forti affrontate: dall’animazione di nuove filiere sino al patrimonio informativo utile alle politiche di sviluppo fondate sull’agroalimentare e la lotta allo spreco. Ma c’è una cosa che conta ancora di più. Expo 2015 nel giro di pochi mesi è diventata la metafora di come siamo ancora capaci, in Italia, di cambiare il corso degli eventi. Di produrre scatti di intelligenza, orgoglio e determinazione che permettono di ricuperare situazioni di incertezza e di ritardo che altri considererebbero fatali, e di giungere al successo. È soprattutto questo che ci ha spinto a scegliere quella sede e quel titolo.
► Opportunità mai viste finora
Il nostro Paese nel suo complesso soffre di un deficit competitivo che va colmato e l’innovazione digitale è oggi la più potente e sostenibile leva di cambiamento. Recuperare il ritardo accumulato negli investimenti Ict vuol dire usarla, e con successo perché oggi l’evoluzione dell’Ict sta generando opportunità mai viste per un sistema paese come il nostro. Basti pensare al cloud computing: abbassa le barriere d’accesso ai servizi e alle applicazioni per innovare prodotti, processi, integrare le filiere, creando le condizioni più favorevoli per fare di tante piccole imprese i nodi di sistemi federativi, capaci di competere con maggior forza. Senza poi guardare a ciò che può significare la digitalizzazione della PA, che può innescare un’accelerazione delle transazioni digitali trasversale a tutti settori e nel territorio. Una spinta che si può sommare a quanto già sta avvenendo spontaneamente in non pochi ambiti e che dovrebbe indurre a guardare in modo nuovo alle politiche per l’innovazione. Questi temi saranno introdotti nell’intervento dal Presidente Assinform Agostino Santoni – preceduto dall’indirizzo di saluto di Giuseppe Sala e intervallato dalla presentazione delle principali evidenze del Rapporto Assinform ad opera di Giancarlo Capitani – collegato alle tesi del Manifesto Assinform per la crescita digitale, con le sue sette priorità in buona parte già inscritte nella Strategia per la Crescita digitale varata dal Governo.
► Indicazioni operative
oltre il dibattito
Quelle priorità saranno al centro dei successivi approfondimenti, volti a dare indicazioni operative per fare, con gli interventi Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato; Paolo Barberis, animatore di Nanabianca; Davide Dattoli, cofondatore di Talent Garden; Riccardo Luna, giornalista, scrittore e Digital Champion; Massimiliano Magrini, cofondatore e Managing Partner di United Ventures; Antonio Samaritani, Direttore dell’Agid. Le conclusioni sono affidate a Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale, e in esse avranno spazio le condizioni da creare per vincere le inerzie e passare ai fatti. Perché una strategia Paese c’è già: la Strategia per la Crescita digitale varata dal Governo. Va sostenuta e ove necessario ampliata. Ma in corsa. È tempo di fare. E le imprese dell’Ict vogliono mettere a disposizione di chi decide visioni, tecnologie e competenze. Per creare valore oggi che è già futuro.
INNOVAZIONE
Digitale leva di trasformazione, l’Italia deve passare alla fase operativa
Le imprese dell’Ict vogliono mettere a disposizione di chi decide visioni, competenze e tecnologie per creare valore. L’analisi di Antonello Busetto, direttore di Assinform
Pubblicato il 22 Giu 2015
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