Il mercato del digitale in Italia continua a crescere, trainato dai settori innovativi come cloud, cybersecurity e intelligenza artificiale. Nel primo semestre del 2024, il valore è di 39,2 miliardi di euro, con un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le stime prevedono una chiusura d’anno sugli 81,3 miliardi per una crescita complessiva del +3,4%. È quanto emerge dal Rapporto di Anitec-Assinform “Il digitale in Italia” condotto in collaborazione con NetConsulting cube.
Nel prossimo triennio il mercato digitale italiano dovrebbe continuare a crescere, con una velocità in lieve aumento rispetto alla chiusura del 2024. A fine 2025, si prevede che la spesa complessiva in prodotti, soluzioni e servizi digitali raggiungerà un valore di circa 84,5 miliardi di euro (+3,8%); mentre tra il 2026 e il 2027 dovrebbe mettere a segno incrementi di poco maggiori, rispettivamente del 4,1% e 4,2%, per giungere a 91,7 miliardi di euro alla fine del 2027.
“Il digitale continua a rappresentare una certezza. Una delle poche in un mondo sempre più conflittuale e caotico a livello geopolitico”, ha commentato Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’Ict. “Nonostante uno scenario internazionale complesso e instabile, l’innovazione tecnologica non si ferma. Il digitale rappresenta il futuro e deve essere sostenuto con investimenti, collaborazione tra pubblico e privato e rafforzando il cambiamento culturale nelle imprese e nella Pa per far sì che le nuove tecnologie spingano la crescita economica e la produttività del nostro Paese”.
Il digitale in Italia: crescita continua grazie ai servizi Ict
Nel primo semestre, in particolare, la crescita più sostenuta appartiene ai settori dei servizi Ict (+7,4%), spinti soprattutto dai mercati cloud (+17,2%), contenuti e pubblicità digitale (+4,9%) e software e soluzioni Ict (+3,3%). Le stime per la chiusura d’anno indicano che i settori traino sono gli stessi: servizi Ict a +8,2%, contenuti e pubblicità digitale a +5% e software e soluzioni Ict a +4,2%.
Soprattutto la diffusione di soluzioni e applicazioni di Ai avrà un impatto positivo anche sull’adozione dei servizi IaaS, considerata l’esigenza di disporre di un’adeguata potenza elaborativa e di spazio di archiviazione di dati, non sempre presente all’interno delle aziende e degli enti pubblici. Tuttavia, il report sottolinea delle sfide: la carenza di competenze It, che implica per le aziende investire sempre più nella formazione e nella ricerca di talenti; l’aumento delle regole per il settore digitale; e la sostenibilità ambientale.
Nel 2024, il 63,2% del mercato digitale si è polarizzato sulla spesa sostenuta dai settori business, privati e pubblici, mentre il restante 36,8% è riconducibile al settore consumer, giunto a quota 29,9 miliardi di euro.
I digital enabler: dal cloud all’AI
Tra le tecnologie che abilitano la trasformazione digitale, una crescita elevata è prevista per il cloud computing (7,4 miliardi di euro nel 2024, +15,9% tra il 2024 e il 2027), la cybersecurity (2 miliardi di euro nel 2024, +11,1% tra il 2024 e il 2027), anche se resta un’area da rafforzare, e le piattaforme per la gestione dei big data (1,9 miliardi di euro nel 2024, +10,1% tra il 2024 e il 2027).
Rappresenta un mercato meno ampio, ma ha tassi di crescita ancora più rilevanti l’Ai/cognitive computing, che fattura 909 milioni di euro nel 2024 e ha un incremento previsto del +25,6% tra il 2024 e il 2027. Il settore ha ricevuto una forte accelerazione dall’Ai generativa e rappresenta sempre più una soluzione a supporto di ottimizzazione e automazione di processi di back-office, di front-end, operativi e It, oltre ad essere utilizzata nella creazione di documenti, video e grafiche.
Infine, il mercato della blockchain, pur essendo ormai una tecnologia introdotta da tempo, mantiene un valore contenuto (70 milioni di euro nel 2024, +20,7% tra il 2024 e il 2027) e stenta a decollare, con un numero molto esiguo di aree di applicazione, concentrate soprattutto nel settore bancario (spunta interbancaria, gestione delle garanzie bancarie) e nei comparti industriali e di trasporto (gestione contratti, tracking di produzione, consegne e prodotti).
“La crescita dei digital enabler continua a essere rapidissima ed esponenziale. L’intelligenza artificiale, in particolare, sarà sempre più pervasiva e trasformativa di ogni ambito produttivo: per questo sfruttare al meglio le potenzialità offerte da questa tecnologia sarà determinante per restare competitivi e protagonisti dell’economia globale”, ha dichiarato Dal Checco. “Anche per questo richiamiamo l’attenzione sulle priorità da affrontare con un’urgenza, a partire dal crescente fabbisogno di competenze digitali, di base e specialistiche. Le persone saranno protagoniste di un mondo che cambia e dobbiamo assicurarci che siano preparate e pronte. Secondariamente, dobbiamo assicurarci un quadro regolatorio nazionale ed europeo stabile, semplice e orientato a sostenere l’innovazione. Solo così il nostro settore potrà essere competitivo, continuare a investire e crescere di dimensione e valore per il bene di tutta l’economia nazionale”.
Pnrr e trasformazione digitale. Impatto da 2,2 miliardi di euro
Per quanto riguarda l’andamento del Pnrr e, nello specifico, le Missioni legate alla trasformazione digitale, la “Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” ha attivato il 91% degli interventi pianificati, mentre la “Missione 6 – Salute”, relativa alla digitalizzazione in alcune delle sue componenti, ha attivato il 95% degli interventi previsti.
La Missione 1 si posiziona tra le più avanzate, avendo raggiunto il 50% dei Milestone & Target (M&T) previsti, superata solo dalla “Missione 5 – Inclusione e coesione”, con il 52% di M&T completati. La “Missione 6 – Salute”, invece, ha raggiunto il 42% degli obiettivi stabiliti.
Nel 2024, a fronte di un mercato digitale pari a circa 81,3 miliardi di euro, l’impatto del Pnrr è stimato su un valore di 2,2 miliardi di euro.