IL BANDO

Digitale per i beni culturali, il Lazio mette sul piatto 4,5 milioni

Prosegue l’impegno della Regione nell’ambito del Distretto tecnologico per i beni e le attività culturali: le risorse destinate a sviluppare progetti per il capitale umano e ricerca & sviluppo

Pubblicato il 12 Feb 2020

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Il Lazio mette insieme valorizzazione e innovazione di uno sconfinato capitale culturale, archeologico e ambientale.  La Regione guidata da Nicola Zingaretti ha presentato i i risultati del bando “Ricerca e sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale” e presentato le prossime azioni in campo per il distretto tecnologico per i beni e le attività culturali del Lazio (Dtc Lazio).

Si tratta del secondo bando da 4,5 milioni realizzato nell’ambito del Dtc Lazio, che mette a disposizione oltre 23 milioni di euro per finanziare progetti di innovazione tecnologica per la valorizzazione e lo sviluppo dei beni culturali del Lazio. Nella prima fase del bando, finanziata con oltre 3 milioni e mezzo di euro, la regione ha selezionato 49 progetti che coinvolgono 247 luoghi della cultura in tutto il Lazio: aree e parchi archeologici, complessi monumentali, ville, palazzi, abbazie, musei e gallerie, archivi e biblioteche. Ora si passa alla parte esecutiva: i progetti presentati dovranno essere sviluppati per essere ammessi alla seconda fase, finalizzata alla completa realizzazione delle iniziative, con l’impiego da parte della regione dei restanti 20 milioni di euro. Il Dtc del Lazio è finanziato dalla regione Lazio e dal ministero dell’Università e della Ricerca, con il supporto del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, con una dotazione complessiva di 41,7 milioni.

“Nel Lazio dimostriamo che con la cultura si può creare lavoro”, ha detto Zingaretti, sottolineando che “al governo chiediamo di preparare in fretta questa verifica per lanciare un grande piano nazionale per il lavoro, chiamando sindacati, imprese, università e le parti vive dell’associazionismo per dare una speranza a questo Paese”, perché “siamo una potenza economica mondiale, il Pil del Lazio è superiore a quello di Ungheria e Grecia, ma per competere dobbiamo fare sistema”. “Se lavoriamo insieme, Stato, Regioni e università, la tecnologia applicata ai beni è un terreno infinito e sconfinato di crescita”, ha spiegato invece Franceschini. Che ha tessuto le lodi del Lazio per il suo ruolo di pioniere in questa sfida: “Ha indicato la strada che dovranno seguire le altre Regioni e il sistema Paese”.

Nel quadro del Dtc Lazio, con il primo bando, è stato istituito un centro di eccellenza che comprende 800 ricercatori e 400 assegnisti di cinque università statali del Lazio (Sapienza università di Roma, università degli Studi Roma Tre, università di Tor Vergata, università degli studi della Tuscia, università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale) e dei centri di ricerca di Cnr, Enea e Infn: la più grande aggregazione di competenze del settore in Europa.

Il centro di eccellenza si rivolge a imprese, studenti, titolari di beni culturali e altri organismi di ricerca e formazione che operano nel settore dei beni e delle attività culturali attraverso progetti innovativi, per sviluppare le enormi potenzialità di un patrimonio culturale unico al mondo e promuovere la nascita di nuove professioni nel settore delle tecnologie dei beni culturali e la realizzazione di nuovi progetti di ricerca attraverso laboratori dedicati. Ha avviato la sua attività con l’assegnazione di 190 borse di studio agli studenti di 10 master di I e II livello e con l’attivazione di 14 corsi di alta formazione, 3 corsi online (Mooc) con oltre 20mila iscritti e 5 corsi di apprendimento permanente per le imprese.

La seconda fase di attività del centro di eccellenza prende ora il via con un nuovo bando con 4,5 milioni di euro destinati a “Progetti per il capitale umano” e “Progetti di ricerca sviluppo e innovazione”, che è stato illustrato durante l’evento di oggi. L’iniziativa è un invito a presentare progetti al centro di eccellenza, rivolto a imprese, titolari di istituti e luoghi della cultura, studenti, organizzazioni ed enti di ricerca e formazione che operano nel settore dei beni e delle attività culturali.

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