L’alleanza tra Telecom Italia ed Ericsson per la realizzazione dell’infrastruttura che durante l’Expo fornirà servizi di rete basati su tecnologie 3G, 4G e 4G+ potrebbe essere considerata come l’ennesimo, scontato capitolo di una liason consolidata anche a livello internazionale. In realtà rappresenta la prosecuzione di un percorso iniziato in occasione dei preparativi per il campionato mondiale di calcio brasiliano. Expo 2015, ancor più di Brazil 2014, offre alla telco e allo specialista dei network per le comunicazioni un’occasione unica per testare sul campo soluzioni integrate che costituiranno la premessa per la connettività nelle smart city di domani. Cor.Com ne ha parlato con Sandro Dionisi, responsabile Engineering & Tilab del carrier.
Come si inserisce la partnership nel rapporto con Ericsson?
Ericsson è uno dei nostri principali partner per la realizzazione delle reti mobili e per definire un sistema di copertura innovativa corrispondente alle esigenze dell’Expo 2015, è stato naturale rivolgersi a loro. Sono state ideate soluzioni, basate su due livelli, che consentono di soddisfare l’alta richiesta di dati da parte dei numerosi visitatori previsti nell’area Expo. Una macro, con stazioni radio classiche per il 2G, 3G, il 4G e il 4G+, con velocità fino a 225 Mbps. Rispetto al tema della concentrazione, l’approccio tradizionale però non bastava: così abbiamo creato un secondo layer di microcelle. Si tratta di una delle prime realtà in cui utilizzeremo microcelle in ambienti aperti, e quindi diverse dalle tipiche applicazioni in ambienti chiusi dedicate al segmento business.
Come fornirete maggiore capacità là dove sarà richiesto?
Serve ricordare che dietro l’infrastruttura mobile c’è quella della fibra ottica, necessaria sia per alimentare le stazioni radiobase, sia per offrire servizi distribuiti: totem, digital wall e collegamenti delle aree comuni della piastra e del Padiglione Italia. In prospettiva, ci sono poi da connettere anche i Padiglioni stranieri che ne faranno richiesta.
Oltre ai video, quali saranno le applicazioni che più peseranno?
Tutti i servizi dedicati ai visitatori, non solo nella cittadella ma anche nelle aree urbane di Milano dove sono previste concentrazioni di turisti. Penso alle varie forme di pubblicità digitale, che serviranno all’organizzazione per trasmettere i programmi dell’Expo. E poi i servizi abilitati dall’Nfc per il mobile ticketing. Inoltre ci sarà una guida virtuale che userà piattaforme di visual search e che permetterà di vedere e vivere la città in modo nuovo. Poi c’è il mondo di servizi in-cloud, che permette la distribuzione e la fruizione dei contenuti.
Si prevedono picchi di 200mila utenti giornalieri, conferma?
Si tratta di stime fornite da Expo. Per questi numeri, abbiamo predisposto oltre 400 accessi alla rete in fibra, oltre 800 access point wi-fi, e la possibilità di fare roaming sulla nostra rete mobile.
Per quali future applicazioni la partnership risulterà efficace?
Ci aspettiamo di validare tutte le tecnologie a disposizione, per poi sfruttare i servizi in un’ottica smart city. Finora ci sono state molte sperimentazioni, ma sempre e solo su aree specifiche. Rispetto a Expo invece opereremo in un contesto complesso e compiuto con un centro di controllo dedicato. Le soluzioni fornite in questo ambito potranno poi essere estese sul resto del territorio.
Valore dell’accordo?
Com’è noto, l’impegno di Telecom Italia per Expo è di 43 milioni, somma che include la parte infrastrutturale, più quella dei servizi in-cloud o gestiti nei data center di Expo stessa. Vorrei aggiungere che per certi versi, in realtà, stiamo lavorando più di quanto preventivato. Alcuni imprevisti, tra cui il ritardo che ha subito l’andamento del cantiere anche per le avverse condizioni metereologiche, ci hanno spinto a un impegno serrato, soprattutto dal punto di vista umano. Per fortuna la progettazione dell’infrastruttura e dei servizi che offrirà è stata perfezionata con largo anticipo e, direi, per bene. Quindi non dovrebbero esserci sorprese. Prevediamo di concludere tutto entro marzo.
Test compresi?
I test saranno a seguire, ma come ho detto tutte le soluzioni sono certificate e testate in casa. La parte più impegnativa è quella dell’implementazione sul campo, mentre non ci aspettiamo alcun tipo di problema sul funzionamento del servizio.