Estendere i poteri di Agcom in merito alla tutela del diritto d’autore. Dando all’Autorità la possibilità non solo di ordinare la disabilitazione di contenuti in diretta, in particolare sportivi, ai fornitori abusivi, e di conseguenza anche di imporre sanzioni. Tentando di mettere dunque fine, una volta per tutte, all’annosa questione della trasmissione online “abusiva” delle dirette e alla questione delle responsabilità dei soggetti in campo (provider, telco, piattaforme online).
A questo puntano i 3 emendamenti presentati nell’ambito dell’esame, al Senato, del decreto legge 21 settembre 2019, n. 104 che ha prorogato (articolo 7) il mandato dell’Authority – scaduta lo scorso 26 luglio – fino al 31 dicembre, per consentire l’esercizio dell’ordinaria amministrazione finché non saranno nominati, da parte del Parlamento, i nuovi Commissari e il Presidente.
Gli emendamenti in questione – 7.3 Rampi (PD), 7.1 Corti (Lega) e 7.2 (Lega) – puntano a conferire all’Autorità il potere di imporre la disabilitazione dell’accesso ai contenuti in diretta nonché quindi di imporre eventuali sanzioni a carico dei fornitori abusivi, andando ad aggiornare le leggi 249 ( 31 luglio 1997) e 167 (20 novembre 2017) .
All’articolo 2 della legge 167 sono apportate le seguenti modifiche, si legge nel testo dell’emendamento Corti, il più corposo dei 3: “Qualora per impedire gravi e manifeste violazioni dei diritti d’autore o dei diritti d’autore o dei diritti connessi sia necessario intervenire con estrema urgenza, su istanza dei titolari dei diritti l’Autorità può ordinare in via cautelare ai prestatori di servizi della società dell’informazione, con provvedimento adottato tempestivamente e senza contraddittorio, la disabilitazione dell’accesso ai contenuti diffusi in diretta da fornitori abusivi di servizi di media attraverso il blocco, anche congiunto degli indirizzi Ip e dei relativi nomi a dominio. Il blocco è limitato al periodo in cui sono diffusi i contenuti in diretta. Con lo stesso provvedimento può essere ordinato il blocco di una pluralità di contenuti diffusi nella stessa giornata di programmazione o anche in più giornate, qualora si tratti di eventi sportivi”. Se la misura riguarda tutti i contenuti in diretta, in realtà è agli eventi sportivi che ci si sta riferendo.
Se l’emendamento sarà approvato l’Autorità potrà dunque decidere il da farsi. Ci si chiede però con quali risorse: la rimozione dei link e quindi dei contenuti online richiede un lavoro di check non indifferente e dunque risorse dedicate a riguardo soprattutto se davvero si punta a ottenere risultati in “tempo reale”. Tra il dire e il fare ci sono dunque di mezzo diversi ostacoli nonché la disponibilità di adeguati fondi.