CALCIO IN TV

Diritti serie A all’estero, l’Antitrust indaga sul “cartello tra intermediari”

Il faro dell’authority sulle gare per la trasmissione dei match fuori dai confini nazionali. Sotto inchiesta Media Partners & Silva, Img e B4. Perquisizioni della Guardia di Finanza alla ricerca di “informazioni rilevanti” sulla presunta violazione del Tfue

Pubblicato il 27 Lug 2017

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“Si sospetta che gli intermediari, a partire dal 2009, abbiano posto in essere comportamenti volti ad alterare l’esito finale delle procedure indette dalla Lega Professionisti Serie A per l’assegnazione dei diritti Tv relativi alla visione delle competizioni di calcio nei territori diversi dall’Italia, a ripartirne gli utili e le aree geografiche di distribuzione”. E’ la motivazione che ha spinto l’autorità Antitrust ad aprire un’istruttoria per “presunto cartello tra intermediari” nell’ambito delle gare per i diritti tv internazionali della Lega calcio, secondo quanto si legge su una nota dell’authority.

L’istruttoria, spiega l’Antitrust, è stata avviata sulla base della documentazione trasmessa dalla Procura della Repubblica di Milano “in relazione a un’indagine relativa a diverse ipotesi di reato riguardanti le gare oggetto di accertamento”, prosegue il comunicato.

Proprio oggi i militari della Guardia di Finanza sono stati impegnati in perquisizioni presso le sedi delle società partecipanti alle gare e di altri soggetti che potrebbero avere informazioni rilevanti per le indagini. Il termine per la conclusione del procedimento, secondo quanto riferito dall’authority, è il 31 ottobre 2018.

L’avvio dell’istruttoria nei confronti delle società appartenenti ai gruppi Media Partners & Silva, Img e B4, intermediari nella gestione, commercializzazione e distribuzione di diritti relativi alla trasmissione di eventi sportivi, è stato deciso durante la riunione dell’Antitrust 19 luglio. L’obiettivo è di stabilire se a partire dal 2009 vi siano state violazioni dell’articolo 101 del Tfue da parte dei partecipanti alle gare indette dalla Lega Professionisti serie A per commercializzare i diritti per la visione all’estero delle partite di serie A, di Coppa Italia, Supercoppa di Lega e alcuni campionati giovanili, della squadra di calcio della Lega e della serie B.

“Sono incompatibili con il mercato comune e vietati – recita l’articolo in questione del trattato sul Funzionamento dell’Unione europea – tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto e per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato comune”.

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