LO STUDIO

Diseguaglianza 4.0, la nuova spina nel fianco delle Pmi

Uno studio realizzato dal Wef in collaborazione con Accenture evidenzia come siano soprattutto le grandi imprese ad avere ritorni in termini di margini operativi se investono in tecnologie avanzate. Determinando uno svantaggio competitivo per le più piccole che dispongono di meno risorse

Pubblicato il 03 Mag 2018

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Gli investimenti nelle tecnologie digitali “stanno trasformando l’economia globale” con forti incrementi di produttività per le imprese. Ma “la crescita associata a questi investimenti è guidata dal 20% di imprese più produttive in ciascun settore”, con il rischio che senza una distribuzione più omogenea si affermi una “diseguaglianza industriale” che lascerebbe indietro le piccole e medie imprese. E’ quello che emerge da uno studio del World economic forum (Wef) su 16.000 imprese, la prima analisi che quantifica l’impatto sulle imprese delle tecnologie digitali: robotica, internet delle cose, intelligenza artificiale, big data, tecnologie cognitive.

Secondo il report “Maximizing the Return of Digital Investments”, realizzato in collaborazione di Accenture, le imprese che investono in una combinazione di queste tecnologie hanno guadagni di produttività tre volte superiori a chi si concentra su una soltanto. E “le piccole imprese, spesso il motore delle economie nazionali, potrebbero soffrire svantaggi competitivi”, scrive l’organizzazione di Ginevra.

Sono invece “le industrie più pesanti realizzano maggiori guadagni in produttività”: a partire dalle imprese operanti nella chimica e nei materiali avanzati, i cui big vedono aumentare del 160% il margine operativo lordo per occupato soprattutto investendo in robotica. Il beneficio per le società di servizi è del 70% e viene soprattutto dalle tecnologie mobile e dai social media.

“Fra le tecnologie analizzate, quelle cognitive offrono il ritorno maggiore, generando 1,90 dollari per dipendente per ciascun dollaro investitom – avverte Bruce Weinelt, responsabile per la Trasformazione digitale del Wef – Al momento, le aziende stanno correndo il rischio di investire in tecnologie digitali senza una chiara idea dell’impatto delle loro decisioni”. Perché gli investimenti producano i benefici attesi, secondo il Wef, servono una leadership aziendale esperta nel digitale e dotata di una visione strategica, dipendenti formati in base a un’agenda lungimirante, un’infrastruttura di dati molto solida e sicura.

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