L'EMENDAMENTO

Dl Fare, primo passo verso fatturazione elettronica

Via libera da commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera all’emendamento di Causi (Pd): dal 2015 le partite Iva potranno comunicare le fatture all’Agenzia delle entrate per via telematica. Previsti 10 obblighi normativi in meno rispetto a chi mantiene il cartaceo

Pubblicato il 18 Lug 2013

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Primo passo verso la fatturazione elettronica. Dal 1° gennaio 2015 i professionisti con partita Iva potranno comunicare le fatture per via telematica all’Agenzia delle Entrate e avranno, per questo, dei vantaggi: 10 obblighi normativi in meno rispetto a chi fattura in cartaceo: Lo prevede un emendamento al cosiddetto Decreto del Fare (il 50.4), a prima firma di Marco Causi (Pd), approvato nella notte dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.

“È il primo tassello – commenta Causi – per l’avvio dell’era della fatturazione elettronica. Questo era un emendamento voluto dalla Commissione Finanze per avviare un’era nuova e per contrastare l’illegalità”.

L’emendamento aggiunge all’articolo 50 del Decreto del Fare un articolo 50 bis in cui si dispone appunto che “a decorrere dal 1° gennaio 2015 i soggetti titolari di partita Iva possano comunicare in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati analitici delle fatture di acquisto e cessione di beni e servizi, incluse le relative rettifiche in aumento e in diminuzione. Gli stessi soggetti trasmettono l’ammontare dei corrispettivi delle operazioni effettuate e non soggette a fatturazione, risultanti dagli appositi registri”.

Chi ricorrerà alla fatturazione elettronica non dovrà attenersi all’obbligo dell’elenco clienti-fornitori e a quello della dichiarazione degli acquisti da fornitori della black list. Inoltre al soggetto che fattura elettronicamente non si applicherà la normativa in materia di responsabilità solidale, né quella sullo spesometro (obbligo di dichiarare gli acquisti sopra i 3 mila euro).

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